2013-08-09 15:46:29

Egitto. Ultimatum dell’esercito: sgomberare le piazze, ma gli islamisti non cedono


Suona come un ultimatum, quello del governo ad interim egiziano a lasciare le piazze, al quale gli islamisti rispondono, però, convocando nuove manifestazioni per oggi, giorno di festivo di preghiera e seconda giornata della ricorrenza dell'Id al-Fitr. “Nessun passo indietro”, è la promessa dell’esercito. Ci aggiorna Roberta Barbi:RealAudioMP3

Potrebbe essere una giornata cruciale, oggi, in Egitto, primo venerdì di preghiera dopo la conclusione del Ramádan: i sostenitori dell’ex presidente Morsi, che ieri hanno sfilato in massa al Cairo, ma anche ad Alessandria e a Beni Suef, hanno promesso di tornare in piazza all’uscita dalle moschee per quello che chiamano “il ripristino della legalità”, mentre ieri sera il premier ad interim el Beblaw, tornando a chiedere lo sgombero dei sit-in di protesta, aveva dichiarato: “Ci avviciniamo al momento che vorremmo evitare”. Potrebbe essere un segnale del fallimento della diplomazia, inoltre, la partenza dal Cairo, ieri sera, dell’ultimo mediatore internazionale, l’inviato speciale dell’Ue Bernardino Leon, mentre oggi la Francia torna a sostenere “qualsiasi processo politico che conduca alla riduzione degli scontri” e sul rischio che l’Egitto sprofondi in una “guerra civile” ha messo in guardia anche l’ayatollah iraniano Khamenei. Intanto oggi molte sedi diplomatiche al Cairo restano chiuse e gli stranieri sono invitati a evitare le aree intorno alle ambasciate di Washington e Londra. Intanto è stato tracciato un primo bilancio dell’intensificarsi delle violenze nel Sinai: dal giorno della deposizione di Morsi, il 3 luglio, nell’area sono rimaste uccise 47 persone tra militari e civili.







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