Papa Francesco: superare le tentazioni nella Chiesa, dalle ideologie al clericalismo
Una Chiesa in stato di missione permanente: è quello che ha chiesto Papa Francesco
ai vescovi del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, nell’ultimo giorno
del suo viaggio a Rio de Janeiro. In quell’occasione, il Papa ha elencato una serie
di tentazioni che possono far fallire la missione della Chiesa. Parole riecheggiate
più volte nei discorsi di Papa Francesco in questi primi 5 mesi di pontificato e che
interpellano le Chiese di tutti i continenti. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Servono “lucidità
ed astuzia evangelica” per smascherare le tante tentazioni che si mimetizzano nelle
dinamiche missionarie della Chiesa e che rischiano di far fallire l’annuncio della
Buona Novella. Il Papa ne elenca alcune: le prime quattro sono ideologizzazioni del
messaggio evangelico.
A questo livello – spiega - c’è innanzitutto la tentazione
di ridurre la fede ad una dimensione “socializzante”: sono quei cristiani che interpretano
il Vangelo secondo le ideologie più varie, che vanno dall’ottica liberista a quella
marxista. “Ogni interpretazione ideologica, da qualsiasi parte venga – ha rilevato
il Pontefice in un’omelia a Santa Marta – è una falsificazione del Vangelo”. Gli ideologi
parlano solo con la testa, non sanno arrivare all’amore, non sanno nulla della bellezza
di Dio perché trattano con le idee non con le persone: eppure – sottolinea - “la missione
nasce proprio da questo fascino divino, da questo stupore dell’incontro”, perché “la
via di Dio è l’incanto che attrae”.
C’è poi l’ideologizzazione psicologica
che riduce l’incontro con Gesù a una dinamica di autoconoscenza. La fede abbandona
la sua dimensione spirituale in cerca di un semplice benessere psichico: al centro
non c‘è Gesù ma la propria psiche che non esce da se stessa. Sono i cristiani senza
la Croce di Cristo.
Legata a questa c’è la tentazione gnostica: “è solita verificarsi
in gruppi di élites – afferma il Papa - con una proposta di spiritualità superiore,
abbastanza disincarnata”, propria dei cosiddetti “cattolici illuminati”: oggi – sottolinea
- sono gli “eredi della cultura illuminista”, “cristiani satelliti che hanno una piccola
Chiesa a propria misura”, cristiani che seguono le mode del tempo.
La quarta
e ultima tentazione ideologica è la “proposta pelagiana”: appartiene a quanti, di
fronte ai mali della Chiesa, cercano “una soluzione solo disciplinare, nella restaurazione
di condotte e forme superate” con “tendenze esagerate alla ‘sicurezza’ dottrinale”.
Qui si “cerca di ‘recuperare’ il passato perduto”. “Lo Spirito Santo – ha affermato
il Papa in un’altra omelia a Santa Marta – ci dà fastidio perché ci muove, ci fa camminare,
spinge la Chiesa ad andare avanti”. Il Concilio Vaticano II è “un’opera bella dello
Spirito Santo”; ma c’è chi non vuole cambiare, “di più: ci sono voci che vogliono
andare indietro. Questo si chiama essere testardi”.
Dopo le tentazioni ideologiche,
il Papa parla di quelle legate al cosiddetto “funzionalismo”, la cui azione nella
Chiesa – afferma – “è paralizzante”. In questo caso il cammino di fede diventa fede
nella “tabella di marcia del cammino”. “La concezione funzionalista non tollera il
mistero, va alla efficacia”, è efficientista. “Riduce la realtà della Chiesa alla
struttura di una Ong. Ciò che vale è il risultato constatabile e le statistiche”,
i numeri, secondo “modalità imprenditoriali”: è una sorta di “teologia della prosperità”
che riduce la pastorale all’aspetto organizzativo. Invece “Dio – ha detto il Papa
all’Episcopato brasiliano - vuole manifestarsi proprio attraverso i nostri mezzi,
mezzi poveri, perché sempre è Lui che agisce”.
Infine, c’è la tentazione del
clericalismo, che spesso – sottolinea il Papa - è “una complicità peccatrice: il parroco
clericalizza e il laico gli chiede per favore che lo clericalizzi, perché in fondo
gli risulta più comodo”. Si tratta di un fenomeno che impedisce la “crescita della
responsabilità laicale”. E’ una Chiesa che cade nell’immobilismo. Papa Francesco ha
parlato di una “Chiesa babysitter” che addormenta invece di svegliare. Ma la Chiesa
– afferma il Papa - è madre e genera figli che sono protagonisti, credenti con il
coraggio e la passione di annunciare il Vangelo in tutto il mondo.