Motu Proprio. P. Lombardi: con la vigilanza prudenziale si rafforza l’Autorità
d’Informazione Finanziaria
Il Motu Proprio che istituisce un Comitato di Sicurezza Finanziaria è l’ultimo
di una serie di provvedimenti adottati in questo settore da Papa Francesco nel segno
della trasparenza. Al microfono di Alessandro Gisotti, il direttore della Sala
Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, si sofferma sui contenuti più importanti
di questo documento:
R. – Qui si
tratta di portare avanti e perfezionare e allargare tutto quel lavoro di inserimento
dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede nel sistema internazionale
di controlli e di sicurezza per quanto riguarda tutte le attività di carattere economico-finanziario
in cui nel mondo di oggi ci potrebbero essere rischi di criminalità che utilizza gli
strumenti del mondo finanziario. Si parla, appunto, della lotta contro il riciclaggio
del denaro frutto di attività criminali e di lotta contro il finanziamento del terrorismo
o di altre attività criminali. Il Motu proprio è un po’ lo strumento-quadro
con cui poi le singole normative, le singole leggi che vengono elaborate e pubblicate
per quanto riguarda lo Stato della Città del Vaticano, valgono per tutti gli organismi
della Santa Sede e anche per organizzazioni o le istituzioni non a fini di lucro che
hanno una personalità canonica e giuridica che abbia sede nello Stato della Città
del Vaticano. Tutto questo ambito, anche se non è collocato giuridicamente all’interno
degli stretti confini dello Stato, ma fa capo alla Santa Sede, rientra in questa normativa
che garantisce gli standard di tutela della legalità, della sicurezza nel campo economico
e finanziario.
D. – Si evidenzia, in questo Motu proprio, una volontà
di maggiore coordinamento: viene anche istituito un Comitato di sicurezza finanziaria,
al riguardo …
R. – Sì. Il Comitato ha funzioni di coordinamento. Di per sé,
la costituzione di un comitato di coordinamento è una questione abbastanza naturale
e funzionale, non è che come tale stabilisca nuove funzioni di controllo o di attività:
queste sono già attribuite alle istituzioni competenti. Però, anche tutti gli enti
vaticani che per diversa natura hanno a che fare con questo campo, hanno adesso un
luogo, un comitato in cui – incontrandosi con loro rappresentanti – possono coordinare
la loro attività, le loro funzioni in questo campo. Ma la novità principale, dal punto
di vista del contenuto di questo Motu proprio è il rafforzamento e l’estensione
delle competenze dell’Autorità di Informazione Finanziaria, a cui viene attribuito
anche un compito che viene chiamato “la vigilanza prudenziale” degli enti che svolgono
professionalmente un’attività di natura finanziaria. Ecco, questo era un tipo di vigilanza
che era stato richiesto nel corso degli esami compiuto da "Moneyval" sul sistema in
atto in Vaticano, e che era ritenuto quindi una nuova funzione da stabilire e da esercitare,
proprio in modo tale che tutti gli enti che hanno questo tipo di attività siano oggetto
di approvazione per quanto riguarda le formule delle loro stesse attività.
D.
– Siamo in pieno agosto: questo Motu proprio fa anche un po’ capire quanto
il Santo Padre ritenga importante la risoluzione di alcuni problemi. D’altronde, proprio
nella conferenza stampa in aereo aveva parlato anche di questo: insomma, non è certo
in vacanza, il Papa …
R. – No, certamente. Questo è un aspetto della sua grande
attività... Però, mi pare che molto realisticamente le questioni siano connesse a
tempistiche, a impegni assunti a livello internazionale per l’adeguamento del sistema,
e ci sono quindi scadenze da rispettare che richiedono di camminare con decisione
e con tempestività, senza ritardi, in modo tale da andare incontro adeguatamente anche
nella sede delle verifiche che ci possano essere da parte di organismi competenti
… Anche quando "Moneyval" aveva fatto la sua prima valutazione sistematica, aveva
notato come la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano si fossero mossi con
tempestività. E qui si sta continuando, in modo tale da adeguare pienamente – in tempi
anche brevi – il sistema economico-finanziario che fa capo alla Santa Sede e allo
Stato della Città del Vaticano, a tutte queste richieste di standard internazionali,
per essere veramente all’altezza delle esigenze della comunità internazionale, nel
suo impegno di tutela della legalità, della pace nel campo specifico delle attività
economico-finanziarie.