Chiara Amirante: col Papa a Rio rafforzati la fede e l'impegno della Chiesa per gli
ultimi
“L’amore di Dio ci dischiude sempre nuovi orizzonti. Papa Francesco lo ha ripetuto
tanto alla Gmg, dandoci nuova linfa per il nostro lavoro e la nostra vita”. Sono parole
di Chiara Amirante, la fondatrice della Comunità "Nuovi Orizzonti", da oltre
20 anni al fianco dei giovani in tutti gli ambiti del disagio sociale. Al microfono
di Gabriella Ceraso, Chiara Amirante torna col pensiero ai tanti messaggi lanciati
dal Papa, alla società e ai giovani, da Rio de Janeiro:
R. – Certamente,
per la nostra sensibilità particolarmente forte è stato il voler incontrare i nostri
fratelli più in difficoltà, nelle favelas o all'ospedale S. Francesco, quando lui
ha ricordato l’importanza di abbracciare chi è nel bisogno. Ci ha ricordato l’importanza
della cultura della solidarietà, di vedere nell’altro non un concorrente ma un fratello,
e ha sottolineato l’importanza di non lasciare entrare nel nostro cuore la cultura
dello scarto. Bellissimo anche questo motto che lui ci ha dato: "Metti fede, metti
speranza, metti amore". E’ un po’ l’esperienza che noi facciamo ogni giorno, appunto:
se mettiamo fede, la vita ha un sapore nuovo. Vedo questo in tanti giovani che arrivano
da noi proprio in situazioni di disperazione, appena aprono il cuore all’amore di
Dio, la prima esperienza che fanno è proprio che la vita ha un sapore nuovo. L’amore
di Dio ci dischiude sempre nuovi orizzonti.
D. – Quanto conta, effettivamente,
al fianco di un carcerato o di un tossicodipendente che tu incontri, ripetere quello
che il Papa ha detto, cioè che può farcela, che può alzarsi, che la Chiesa c’è vicino
a lui?
R. – Senz’altro, ha detto qualcosa di fondamentale, una grande verità.
Tutti i giorni facciamo un po’ quest’esperienza che l’importante è non sentirsi soli
e ho visto che questa è la forza, più di tante psicoterapie, psicoanalisi... Tutto
certo è utile, però quello che ogni giorno sperimentiamo in Comunità è proprio l’importanza
di questo essere accanto, come ci ricordava Papa Francesco. Cioè dire: ce la puoi
fare, ma io sono lì con te, ce la mettiamo tutta, insieme, ci proviamo insieme. La
forza dell’amore è la più potente forza che esiste!
D. – Quindi, i giovani
protagonisti: ma il Papa ha anche insistito sulla società che dev’essere pronta ad
accoglierli, a educarli, a passare loro dei valori, altrimenti è una società che non
ha futuro. Questo ruolo tu, con la tua comunità, un po’ lo incarni, no? E' dunque,
una chiamata a una maggiore responsabilità…
R. – Credo che tutti abbiamo questa
responsabilità di saper essere punti di riferimento non tanto con le parole quanto
con l’esempio, perché poi i giovani quando trovano persone coerenti sono capaci di
grandi scelte – di scelte generose – anche quei giovani che magari noi abbiamo stigmatizzato.
Per esempio, ho visto tanti ragazzi provenienti magari anche dal carcere che hanno
saputo fare scelte radicali…
D. – Il Papa ha raccomandato, tra le altre cose,
a chi è responsabile nell’ambito sociale di assicurare ai giovani un orizzonte trascendente
"per la felicità autentica”. Dal tuo punto di vista, è una cosa fattibile e quanto
conta?
R. – Fattibile, senz’altro. Importante, direi importantissimo, perché
è sotto gli occhi di tutti che il consumismo, l’edonismo, questo illudersi che nelle
cose materiali possiamo trovare la realizzazione, di fatto è una grande menzogna perché
chi persegue questa strada il più delle volte, oserei dire sempre – ormai incontro
migliaia di giovani – raccoglie solitudine, vuoto, spesso disperazione e dipendenza.
Quindi, non solo è possibile ma è necessario. Certamente, ci vuole una grande rivoluzione
silenziosa di amore, prima di tutto, vissuta da chi ha ruoli di responsabilità, perché
possa poi trasmetterla con forza, come la sta trasmettendo Papa Francesco che convince
tantissimo anche persone lontane dalla fede proprio per il suo stile di vita, per
la sua coerenza, per i suoi piccoli gesti che poi ci portano a stimare una persona
e a vedere che se lei guarda orizzonti più ampi ci lasciamo invitare da questo suo
sguardo. E credo che questo sia assolutamente urgente, oggi.