Birmania: tornano alla vita civile 68 bambini soldato arruolati quando ancora minorenni
Liberati oggi 68 ragazzi dell’esercito birmano, arruolati quando erano ancora minorenni.
Questi i risultati dei negoziati tra la giunta militare al governo in Birmania e l’Onu,
che hanno portato finora alla liberazione di 176 giovani soldati. La Birmania è da
lungo tempo sotto la lente della comunità internazionale per le violazioni dei diritti
umani, e la liberazione di questi ragazzi è il frutto di un piano d’intervento concordato
tra le Nazioni Unite e l’esercito birmano già nel 2012. La firma di questi accordi
non ha fermato il fenomeno del reclutamento di minori nelle file dell’esercito ma,
secondo fonti Onu, ha ridotto il fenomeno. Il responsabile Unicef birmano, Shalini
Bahuguna, commenta dicendo: “È giunto il momento per una liberazione di massa di tutti
i bambini soldato delle forze armate birmane”. Un’azione in tal senso s’inserirebbe
nella serie di riforme promulgate dalla nuova giunta militare, un consiglio ristretto
di ex-generali che ha sostituito il precedente governo militare nel marzo 2011, che
mirano all’abrogazione delle pesanti sanzioni internazionali imposte alla Birmania
proprio per i crimini e le violazioni dei diritti umani commessi dai militari al governo.
Le giovanissime reclute restano, ad oggi, una triste realtà di cui non si hanno stime
precise: i dati sono molto incerti e i progressi della nuova giunta militare birmana
restano non quantificabili. (D.P.)