Caritas Francia: in Congo, Chiesa supplisce a Stato in fallimento
Le condizioni della popolazione della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica
del Congo, sono sempre più difficili. Le razzie dei ribelli e la guerra hanno messo
in fuga la popolazione rurale verso città e villaggi, oltre un milione di persone
sono distribuite in 30 tendopoli nei dintorni di Goma e anche i villaggi sono sovraffollati.
Il presidente della Secours Catholique, la Caritas francese, di ritorno da una visita
a Goma, riferisce in un’intervista delle condizioni dei rifugiati: “Costretti a tagliare
gli alberi per procurarsi la legna per scaldarsi, non hanno alcuna risorsa e dipendono
dal Programma alimentare mondiale, con il quale Caritas Goma collabora per distribuire
cibo”. Commentando il lavoro della Caritas nel Paese afferma: “È certo che attualmente
la Chiesa sostituisce uno Stato in fallimento, ma essa non ha i mezzi dello Stato
per far pagare le imposte”. Caritas – riporta Fides - ha risposto all’appello della
popolazione con prontezza costruendo piccoli acquedotti locali per le necessità idriche
di base e creando delle comunità ecclesiali gestite da un responsabile Caritas, sull’impronta
delle primissime comunità cristiane, in cui le ricchezze vengono messe in comune e
gestite in modo da aiutare i più indigenti della comunità. Queste comunità stanno
portando grandi benefici alla popolazione e stanno aiutando al superamento della crisi.
La provincia del Nord Kivu è un territorio fertile e prospero, ma le campagne abbandonate
per la guerra, i campi razziati dai ribelli insieme al bestiame, sono il prezzo della
guerra che insanguina il Paese. (D.P.)