Francesco all’Angelus: Gmg non sono ‘fuochi d’artificio’, ma tappe di un cammino per
affrontare la vanità quotidiana
“Le Giornate mondiale della Gioventù non sono ‘fuochi d’artificio’”, così il Papa
nel primo Angelus in Piazza San Pietro, dopo il rientro domenica scorsa da Rio de
Janeiro, a sottolineare il senso di un cammino dei giovani, che prosegue nel tempo,
attraverso i continenti, con la Croce di Cristo, per vincere “la vanità del quotidiano”.
Il servizio di Roberta Gisotti.
Un
“grande dono” per il Brasile, per l’America Latina e per il mondo intero. Papa Francesco
ha chiesto a tutti di ringraziare il Signore per la Gmg celebrata A Rio de Janeiro:
“Non
dobbiamo mai dimenticare che le Giornate Mondiali della Gioventù non sono ‘fuochi
d’artificio’, momenti di entusiasmo fini a se stessi”.
Sono tappe di un
lungo cammino iniziato nel 1985 da Giovanni Paolo II e continuato con Benedetto XVI.
E “anch’io – ha aggiunto – ho potuto vivere questa meravigliosa tappa in Brasile”.
Ma ha chiarito:
“Ricordiamo sempre: i giovani non seguono il Papa, seguono
Gesù Cristo, portando la sua Croce”.
Il Papa guida e accompagna i giovani
in questo cammino di fede e di speranza. Poi un grazie ai giovani che hanno partecipato
“anche a costo di sacrifici” e a tutto il popolo del Brasile, “generoso”, “di grande
cuore”:
“Il Signore ricompensi tutti quelli che hanno lavorato per questa
grande festa della fede”.
Quindi, un’intenzione di preghiera perché questi
giovani incontrati a Rio possano tradurre questa esperienza “nei comportamenti di
tutti i giorni”, “in scelte importanti di vita, rispondendo alla chiamata personale
del Signore”, rifiutando “l’assurdità di basare la propria felicità sull’avere”, come
richiama il Vangelo domenicale:
“I giovani sono particolarmente sensibili
al vuoto di significato e di valori che spesso li circonda. E purtroppo ne pagano
le conseguenze”.
Al contrario, l’incontro con Gesù vivo, nella sua grande
famiglia che è la Chiesa, riempie il cuore di gioia, di vita vera, di bene profondo,
“che non passa e non marcisce”:
“Lo abbiamo visto sui volti dei ragazzi
a Rio. Ma questa esperienza deve affrontare la vanità quotidiana, il veleno del vuoto
che si insinua nelle nostre società basate sul profitto e sull’avere, che illudono
i giovani con il consumismo”.
Dopo la preghiera mariana, i saluti ai fedeli
in piazza, nonostante il caldo torrido di Roma:
“Grazie a tutti! Ma ci sono
tanti giovani in Piazza! Questo sembra Rio de Janeiro”.
Ed ancora un richiamo
particolare:
"Un saluto alla nostra Madre, la Salus Populi Romani. Tutti
insieme un saluto alla Madre!"
Quindi un ricordo speciale per i parroci
e per tutti i sacerdoti del mondo nella odierna memoria del loro patrono:
“San
Giovanni Maria Vianney. Cari confratelli, stiamo uniti nella preghiera e nella carità
pastorale”.
Infine, “un pensiero di profonda gratitudine” per Paolo VI,
in vista del 35.mo anniversario della sua morte, il 6 agosto del 1978, festa della
Trasfigurazione.