2013-08-04 12:49:21

Francesco all’Angelus: Gmg non sono ‘fuochi d’artificio’, ma tappe di un cammino per affrontare la vanità quotidiana


“Le Giornate mondiale della Gioventù non sono ‘fuochi d’artificio’”, così il Papa nel primo Angelus in Piazza San Pietro, dopo il rientro domenica scorsa da Rio de Janeiro, a sottolineare il senso di un cammino dei giovani, che prosegue nel tempo, attraverso i continenti, con la Croce di Cristo, per vincere “la vanità del quotidiano”. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Un “grande dono” per il Brasile, per l’America Latina e per il mondo intero. Papa Francesco ha chiesto a tutti di ringraziare il Signore per la Gmg celebrata A Rio de Janeiro:

“Non dobbiamo mai dimenticare che le Giornate Mondiali della Gioventù non sono ‘fuochi d’artificio’, momenti di entusiasmo fini a se stessi”.

Sono tappe di un lungo cammino iniziato nel 1985 da Giovanni Paolo II e continuato con Benedetto XVI. E “anch’io – ha aggiunto – ho potuto vivere questa meravigliosa tappa in Brasile”. Ma ha chiarito:

“Ricordiamo sempre: i giovani non seguono il Papa, seguono Gesù Cristo, portando la sua Croce”.

Il Papa guida e accompagna i giovani in questo cammino di fede e di speranza. Poi un grazie ai giovani che hanno partecipato “anche a costo di sacrifici” e a tutto il popolo del Brasile, “generoso”, “di grande cuore”:

“Il Signore ricompensi tutti quelli che hanno lavorato per questa grande festa della fede”.

Quindi, un’intenzione di preghiera perché questi giovani incontrati a Rio possano tradurre questa esperienza “nei comportamenti di tutti i giorni”, “in scelte importanti di vita, rispondendo alla chiamata personale del Signore”, rifiutando “l’assurdità di basare la propria felicità sull’avere”, come richiama il Vangelo domenicale:

“I giovani sono particolarmente sensibili al vuoto di significato e di valori che spesso li circonda. E purtroppo ne pagano le conseguenze”.

Al contrario, l’incontro con Gesù vivo, nella sua grande famiglia che è la Chiesa, riempie il cuore di gioia, di vita vera, di bene profondo, “che non passa e non marcisce”:

“Lo abbiamo visto sui volti dei ragazzi a Rio. Ma questa esperienza deve affrontare la vanità quotidiana, il veleno del vuoto che si insinua nelle nostre società basate sul profitto e sull’avere, che illudono i giovani con il consumismo”.

Dopo la preghiera mariana, i saluti ai fedeli in piazza, nonostante il caldo torrido di Roma:

“Grazie a tutti! Ma ci sono tanti giovani in Piazza! Questo sembra Rio de Janeiro”.

Ed ancora un richiamo particolare:

"Un saluto alla nostra Madre, la Salus Populi Romani. Tutti insieme un saluto alla Madre!"

Quindi un ricordo speciale per i parroci e per tutti i sacerdoti del mondo nella odierna memoria del loro patrono:

“San Giovanni Maria Vianney. Cari confratelli, stiamo uniti nella preghiera e nella carità pastorale”.

Infine, “un pensiero di profonda gratitudine” per Paolo VI, in vista del 35.mo anniversario della sua morte, il 6 agosto del 1978, festa della Trasfigurazione.







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