Egitto, Fratellanza ancora in piazza. Gli Usa: diritto a manifestare ma si torni alla
normalità
Anche oggi, come gli scorsi giorni, la tensione in Egitto è stata molto alta. Al Cairo
la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di sostenitori dell’ex presidente
Morsi provocando diversi feriti. Intanto i fratelli musulmani reagiscono alle parole
di ieri di John Kerry. Servizio di Francesca Sabatinelli:
Volevano penetrare
in quello che viene chiamato il Media Production City, centro di un sobborgo del Cairo
che ospita gli studi di alcuni canali satellitari, ma a fermarli ci ha pensato la
polizia sparando lacrimogeni e ferendo almeno quattro persone. I sostenitori di Morsi,
nonostante gli avvertimenti del ministero dell’interno e le minacce di un intervento
delle forze di sicurezza, anche oggi hanno portato avanti le loro manifestazioni in
favore del presidente destituito, annunciando inoltre che sit-in e proteste continueranno.
La fratellanza prosegue dunque nella sua sfida al governo, mentre il segretario di
stato americano Kerry, che ieri aveva parlato di intervento delle forze armate come
atto per salvare la democrazia, oggi ha sottolineato la responsabilità di tutte le
parti di lavorare per un ritorno alla normalità. La posizione espressa ieri da Kerry
aveva suscitato la reazione della Fratellanza che aveva definito gli Usa complici
del golpe del 3 luglio scorso. Forse per questo Kerry oggi ha cambiato il tiro, ribadendo
che il governo ad interim ha la responsabilità di dare ai sostenitori di Morsi lo
spazio per protestare.