Congo. L'Onu crea una zona di sicurezza intorno alla città di Goma
Proteggere un milione di civili - tra profughi e abitanti - presenti nella città di
Goma è lo scopo principale della missione Onu per la stabilizzazione del Congo (Monusco)
che ha decretato una zona di sicurezza intorno al capoluogo del Nord Kivu, dove da
settimane è in corso un’offensiva dell’esercito congolese contro i guerriglieri del
movimento del 23 marzo (M23) e di altri gruppi armati che operano nella provincia.
La missione, che dovrà essere rafforzata dalla cosiddetta brigata di pronto impiego
- composta da circa tremila uomini e non ancora operativa - è criticata dalla popolazione
locale che non si sente sufficientemente protetta dai soldati dell’Onu. Secondo quanto
riferisce l’agenzia Misna, il portavoce della missione Monusco, Martin Nesirky, ha
annunciato che le forze di mantenimento della pace dell’Onu insieme alle forze di
sicurezza congolesi continueranno a pattugliare l’area per assicurarsi che non circoli
alcuna arma non autorizzata. precisando che non si tratta di un’operazione offensiva
né di un’azione diretta verso uno specifico gruppo armato. Secondo fonti diplomatiche,
la mossa della missione Monusco è a puro scopo dissuasivo, poiché il movimento M23
non risulta presente nella zona di sicurezza delimitata dai caschi blu. Infine, secondo
una nota inviata dalla Rete pace per il Congo all’agenzia Fides, i militari congolesi
iniziano ad essere apprezzati dalla popolazione: le prime vittorie dell’esercito hanno
riacceso la speranza nella popolazione che, stanca della guerra e delle angherie degli
atti compiuti dall’M23, non desidera altro che la sua sconfitta totale e definitiva.
Ora la gente del Nord Kivu incoraggia i militari, facendo collette per procurare loro
il cibo necessario e, addirittura, accompagnandoli fino alla linea del fronte (F.B.)