Accuse di brogli elettorali in Zimbabwe dopo la rielezione di Mugabe
Nello Zimbabwe conferma alla presidenza del capo dello Stato Mugabe nelle elezioni
generali di due giorni fa. Denuncia di pesanti brogli da parte dello sconfitto, il
premier Tsvangirai. Ce ne parla Giulio Albanese:
Robert Mugabe
dunque non molla lo scettro. E l’opposizione di Morgan Tsvangirai lo accusa di aver
fatto carte false per essere rieletto dopo trentatre anni di potere assoluto. Dunque,
elezioni, quelle di mercoledì, non credibili secondo il leader del Movimento per il
cambiamento democratico, che per l’ennesima volta ha lamentato d’essere stato penalizzato
da una monumentale frode elettorale. In effetti, secondo autorevoli fonti della società
civile, in alcune aree urbane non pochi elettori sarebbero stati privati del diritto
di voto. Ancora una volta, dunque, lo Zimbabwe continua ad essere in bilico tra monarchia
e repubblica. Incapace di realizzare una riforma agraria degna di questo nome, Mugabe
ha utilizzato in questi anni la strategia degli espropri contro gli ex latifondisti
bianchi per poi svendere ai cinesi le immense risorse del sottosuolo.