Iraq: luglio è il mese più sanguinoso dal 2008, quasi 1000 i morti. Ieri nuova serie
di attentati
L'escalation di violenza in Iraq ha causato 989 morti a luglio, che diventa così il
mese più sanguinoso per il Paese da aprile 2008. Tra le vittime ci sono stati 778
civili, 88 poliziotti, 55 soldati e 68 ribelli, mentre i feriti sono stati oltre 1.500.
Ed anche ieri nuovi attacchi e nuove vittime. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Luglio di sangue
in Iraq. Luglio che si conferma il mese più sanguinoso dal 2008, con 989 morti, nella
maggior parte dei casi civili. Le cifre vengono fornite da tre ministeri - quello
della Salute, degli Interni, della Difesa- e disegnano il profilo di un Paese tutt’altro
che normalizzato, alle prese con violenze quotidiane, perlopiù di gruppi che attuano
una strategia di destabilizzazione globale. Non è un caso, infatti, che gli attacchi
siano quasi sempre multipli, pianificati a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro
e coinvolgano pressoché tutto il territorio iracheno. Di ieri gli ultimi attacchi,
con un bilancio di 9 morti ed almeno 19 feriti. Uomini armati hanno sparato e ucciso
cinque persone e ferite altre otto in due attacchi condotti nella provincia di Baghdad.
Due attentati dinamitardi hanno invece ferito cinque soldati e un poliziotto nella
provincia di Kirkuk, a nord della capitale. Uomini dotati di armi automatiche hanno
infine ucciso due persone vicino a Baquba, a nord di Baghdad, in un'area che nelle
ultime settimane e' stata colpita da diversi attentati.