Festa del Perdono di Assisi: arriva a Santa Maria degli Angeli la marcia francescana
In occasione della Festa del Perdono, tutto pronto ad Assisi per l’arrivo dei giovani
della Marcia Francescana, previsto per le 15 del 2 agosto nella Basilica di Santa
Maria degli Angeli. Circa 1.600 le presenze quest’anno di giovani provenienti da ogni
parte d’Italia e d’Europa. La Marcia è un cammino di dieci giorni per i giovani, dai
18 ai 32 anni, che desiderano impegnarsi in un breve itinerario spirituale e raggiungere
a piedi la meta di Assisi. Federica Baioni ha raccolto la voce di un giovane
volontario in marcia e ha intervistato sull’argomento fra Francesco Piloni dei
Frati Minori,tra gliorganizzatori dell’evento:
R. - La tematica
di quest’anno è “Chi crede, cammina”. Proprio perché siamo nell’Anno della Fede, il
desiderio di ogni uomo che si porta in profondità - e i desideri dell’uomo sono quelli
che danno poi la qualità all’oggi, al presente - è quello di essere un uomo in movimento,
di avere chiaro il punto di partenza, di avere una meta, ma di sapere anche da quale
strada passare.
D. - Si è appena conclusa la Giornata mondiale della gioventù
a Rio de Janeiro: un evento importantissimo che ha avuto una grande eco. Come la state
vivendo sulla scia di questo grande evento?
R. - Ci siamo sentiti profondamente
uniti. Una parola che piace alla Chiesa è profonda comunione, che è il desiderio di
Dio. Non è la distanza che fa sentire diversa l’esperienza, ma in realtà è ciò che
ci univa: lo stesso desiderio di incontrare il Signore, il volto bello di Gesù.
D.
- Noi sappiamo che vicino a voi ci sono tantissimi giovani e proprio un giovane volontario,
un camminatore è proprio lì vicino. Si chiama Francesco…
R. - Sì, volentieri.
E’ Francesco di Prato. E’ un medico…
D. - Francesco, lei è un medico ed è presente
a questa marcia francescana verso Assisi: come la sta vivendo?
R. - La sto
vivendo con molta intensità. Io sono arrivato qui senza conoscere nessuno e all’inizio
avevo un po’ di titubanza. Invece poi, aprendomi un po’, ho conosciuto delle persone
meravigliose che hanno dato vita ad una manifestazione davvero bella, significativa:
questo camminare che ci aiuta a credere e che ci serve per unirci, come diceva frate
Francesco poco fa, con questo obiettivo di Assisi. E’ un cammino fisico, ma è soprattutto
un cammino spirituale. Ci sentiamo veramente tutti uniti adesso!
D. - C’è fatica
fisica, perché non dimentichiamo che state camminando da giorni?
R. - Sì, si.
C’è chi fatica; c’è chi soffre; c’è anche chi viene curato dalle suore… Effettivamente
è proprio questo lo scopo: il sacrificarsi, il camminare e il soffrire un po’, e il
vivere questa passione che San Francesco ha vissuto alla Porziuncola, per cercare
di arrivare ad un obiettivo, un obiettivo che sia appunto il perdono, il perdono alla
Porziuncola. Quindi, in questo senso, ho visto persone che i primi giorni faticavano,
soffrivano molto, ma che adesso sono contente di aver fatto questi sforzi: adesso
che stiamo arrivando sono felici. E’ un po’ come nella vita: affrontare gli sforzi
e le difficoltà.