Datagate: Mosca concede l'asilo a Snowden. Dura la reazione degli Usa
Edward Snowden, la talpa del Datagate ha ricevuto asilo politico temporaneo da Mosca
e per un anno godrà dello status di rifugiato in Russia. Secondo il Cremlino la decisione
non influirà sui rapporti con Washington, ma la Casa Bianca esprime profonda delusione
per la decisione che definisce "ingiustificabile". Cecilia Seppia:
Dopo 40 giorni
bloccato all’aeroporto di Mosca, Edward Snowden, ricercato dagli Usa per aver svelato
i piani di controllo sulla rete mondiale della National Security Agency, ha ricevuto
l’asilo e i documenti necessari per poter varcare il confine, protetto dallo status
di rifugiato. Per il momento – dicono le autorità - è stato trasferito in un posto
sicuro che però resterà segreto. La Casa Bianca si è detta profondamente delusa dalla
scelta della Russia definita ingiustificabile e ha precisato: Snowden non è nè un
informatore, nè un dissidente, ma è imputato per gravi crimini. Tale decisione – aggiunge
– mette a repentaglio la lunga storia di collaborazione tra i due Paesi. In bilico
ora anche il vertice tra Obama e Putin, in agenda dal 2 al 5 settembre, prima del
G20. Dal canto suo il Cremlino aveva messo le mani avanti sostenendo che la situazione
fosse troppo insignificante per poter in qualche modo inficiare i rapporti con Washington.
"Ha vinto la giustizia" ha detto il padre di Snowden ringraziando il presidente Putin,
plauso è stato espresso dagli attivisti per i diritti umani. Intanto la talpa del
Datagate, si pronuncerà sul caso analogo di Wikileaks, nell’ambito del quale, lo ricordiamo,
è stato condannato martedì scorso il soldato americano Bradley Manning.