2013-07-31 16:21:09

Perdono di Assisi: al via le celebrazioni con la Veglia dedicata alle famiglie


L’Umbria si prepara con particolare entusiasmo quest’anno alle celebrazioni francescane del prossimo 4 ottobre, giorno in cui anche il Papa sarà ad Assisi. La Conferenza episcopale ha infatti organizzato una serie di momenti di incontro, riflessione e preghiera fino a quella data e sulle orme del Santo patrono d’Italia. Il primo appuntamento, questo primo agosto, in occasione dell’inizio della festa del Perdono, sarà una Veglia con le famiglie sul tema ”Il perdono è la tenerezza di Dio”. A organizzarla, mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, che ne spiega il significato al microfono di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Ho organizzato questo momento di preghiera, di verifica e di richiesta di aiuto a Francesco, per vivere l’esperienza del perdono nell’ambito della famiglia.

D. – Perché aiutare le famiglie a vivere con particolare intensità l’esperienza del perdono?

R. – Perché credo che la famiglia sia la prima cellula della nostra società, dove si formano i cittadini di domani ed anche i cittadini del Regno di Dio, i cristiani. E’ dunque fondamentale per un bambino avere fin dall’inizio della sua vita umana questa esperienza. Riteniamo che la famiglia abbia, quindi, anche questo compito: di educare i bambini alla dimensione del perdono. Esortiamo, dunque, la famiglia a prendere coscienza di questo compito e cerchiamo di aiutare le famiglie a vivere all’interno della loro relazione – marito, moglie, figli, nonni – l’esperienza del perdono e della riconciliazione.

D. – Durante questa particolare celebrazione, ci sarà anche il rinnovo delle promesse matrimoniali e si ascolteranno alcune testimonianze...

R. – Alcune testimonianze di riconciliazione, di perdono donato e accolto. Credo che dobbiamo aiutare le famiglie anche a far ricorso alla grazia sacramentale, perché il Sacramento che hanno ricevuto ha la possibilità di dare delle energie spirituali agli sposi, per vivere l’esperienza del perdono e per essere educatori al perdono.

D. – E’ anche bella questa disponibilità, durante le celebrazioni delle famiglie stesse, a chiedere perdono per le proprie mancanze a Dio. Come il Papa ci ricorda spesso: Dio non si stanca mai di darci perdono, siamo noi spesso ci stanchiamo di chiedere...

R. – E’ vero. E la Chiesa invita le persone che vogliono entrare in un dialogo, in relazione con Dio, a partire sempre dal perdono, perché è denominatore comune di ogni creatura di essere peccatore e avere bisogno di perdono, chiesto a Dio, ma poi donato e scambiato con i fratelli.

D. – Quindi, non stancarci di chiedere perdono, ma sempre – come dice Papa Francesco – imparare da Dio a dare questo perdono...

R. – Del resto, nell’unica preghiera che ci ha insegnato, Gesù ci fa chiedere: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Chiedere perdono significa anche accettare l’impegno di concedere perdono. Questo non è riservato solamente alle energie umane, ma abbiamo bisogno di un supplemento di energia, che è la grazia che viene da Dio, che ci aiuta a perdonare. Da soli andremmo poco lontano.

D. – Tutto questo cammino verso il 4 ottobre vi vede probabilmente con uno spirito diverso quest’anno dato che ci sarà anche il Papa in quella data. Le chiedo quali sono i vostri sentimenti?

R. – Ci stiamo attrezzando per poterla vivere al meglio, per non sciupare niente del dono che il Santo Padre ci fa e che c’è consentito quest’anno. Papa Francesco, poi, non finisce di stupire e siamo in attesa anche di quello che ci dirà, del messaggio che vorrà consegnare alle nostre chiese umbre.







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