Il Pakistan ha un nuovo presidente ma non cessa la violenza
Mamnoon Hussain è stato eletto ieri 12.mo presidente del Pakistan dal parlamento di
Islamabad. Hussain succede ad Asif Ali Zardari, il cui mandato scade in settembre.
Ma la giornata è stata funestata dall’attacco armato di un gruppo di fondamentalisti
al carcere di Dera Ismail khan con la liberazione di quasi 250 detenuti. Il servizio
di Maurizio Salvi:
L'attacco, condotto
da un centinaio di guerriglieri pesantemente armati del movimento Tehrek-e-Taliban
Pakistan vicino ad Al Qaida, e' avvenuto in piena notte ed ha colto di sorpresa sia
le autorita', sia il presidio di sicurezza del carcere che e' stato rapidamente sopraffatto.Per
circa quattro ore i militanti hanno praticamente fatto quello che hanno voluto, uccidendo
sei guardie carcerarie ed anche sei detenuti di fede sciita, scegliendo poi con l'aiuto
di un megafono i circa 250 prigionieri da far evadere.Fra questi, ha reso noto una
fonte della polizia, una quarantina erano in carcere accusati di atti di terrorismo.
La spettacolare operazione di Dera Ismail Khan e' la seconda portata a termine dai
talebani pachistani in 15 mesi dopo quella che lo scorso anno, nella vicina Bannu,
permise l'evasione di oltre 400 detenuti. Significativamente, l'attacco e' stato realizzata
proprio nel giorno in cui l'Assemblea nazionale e le quattro Assemblee provinciali
del Pakistan erano impegnate nell'elezione del 12/0 presidente della Repubblica del
Pakistan, destinato a succedere a Asif Ali Zardari, il cui mandato scade a settembre.
Il risultato della votazione, scontato alla vigilia, ha premiato ampiamente l'uomo
d'affari Mamnoon Hussain, originario di Karachi e uomo di fiducia del premier Nawaz
Sharif.