I vescovi degli Stati Uniti preoccupati per la riforma della legge sull'immigrazione
Se verrà approvata la riforma dell'immigrazione negli Stati Uniti, un immigrato su
quattro di coloro che vivono nel Paese e sono privi di documenti non sarà in grado
di regolarizzare la propria situazione, perché mancherà di qualche requisito o perché
non riuscirà a finire le pratiche. A segnalarlo, un rapporto dell'Ufficio del budget
del congresso degli Stati Uniti, pubblicato in data 29 luglio. In questo modo, degli
oltre 11 milioni di immigrati illegali che, secondo le stime, vivono negli Usa, saranno
circa otto milioni a cercare di ottenere la cittadinanza. Qualche settimana fa, il
Senato americano ha approvato una legge di riforma che prevede un percorso di legalizzazione
per gli immigrati senza documenti. L’approvazione del progetto si è complicata per
l’opposizione di molti legislatori repubblicani che, tra l’altro, non vogliono che
per mezzo della riforma sia concessa la cittadinanza statunitense agli immigrati senza
documenti che riusciranno a legalizzare la loro situazione. Secondo le dichiarazioni
sarrivate all’agenzia Fides dall'arcivescovo di Los Angeles, José H. Gómez, presidente
della commissione per i Migranti della Conferenza episcopale locale, alla Chiesa cattolica
interessa il dibattito sull'immigrazione in quanto questione centrale per il futuro
della Chiesa e del popolo cattolico. Al centro di questa polemica, ha evidenziato
il presule, ci sono cittadini messicani e latinoamericani: milioni di persone i cui
destini vengono decisi dai politici, che sono in gran parte fedeli cattolici. La Chiesa,
ha ribadito, non tiene conto della provenienza dei suoi fedeli, ma calcola questa
cifra attraverso il numero di Battesimi dei bambini. Los Angeles ha una media di circa
84 mila neonati e bambini all'anno, la maggior parte di questi sono ispanici. (F.B.)