2013-07-30 14:04:34

Il cambiamento dell'immigrazione asiatica in Italia in una ricerca Idos


Sono oltre 70 mila in Italia i permessi di soggiorno intestati a cittadini di origine asiatica scaduti nel corso del 2011 senza essere stati rinnovati. E' quanto emerso dalla ricerca "L'immigrazione asiatica in Italia - Presenze, lavoro, rimesse", presentata recentemente a Roma e curata dal Centro studi Idos. Lo studio ha analizzato soprattutto le comunità indiane e filippine in tutta la penisola. Daniel Ienciu ha intervistato la dott.ssa Maria Paola Nanni, dell'Idos:RealAudioMP3

R. – Come Centro studi e ricerche dedicato specificamente ai temi dell’immigrazione in Italia, abbiamo scelto di focalizzare l’attenzione sull’immigrazione asiatica nel nostro Paese a partire dalla consapevolezza della crescita di un andamento economico, che ha caratterizzato e continua a caratterizzare gran parte del continente asiatico in questo momento, che è opposto rispetto a quello che si sperimenta in Europa e in Italia in modo del tutto particolare.

D. – Ci sono ritorni nel proprio Paese?

R. – Non siamo statisticamente in grado ancora di rilevarli. Varie indagini condotte, in particolare a livello europeo, sembrano mettere in evidenza che, soprattutto i lavoratori non comunitari, come gli asiatici, preferiscano tentare di rimanere nei Paesi europei in cui si sono insediati nella consapevolezza delle grandi difficoltà che incontrerebbero nel tentativo di rientrare, una volta tornati nei propri Paesi. Sembrerebbe quindi che si tende a mandare a casa i familiari ricongiunti, quindi mogli e figli. Invece il lavoratore, il capofamiglia, tende a rimanere nel Paese di insediamento.

D. - Per quanto riguarda la situazione attuale delle comunità asiatiche in Italia, cosa ci può raccontare?

R. – Che in qualche modo soffrono la crisi, anche se – grazie alle nicchie occupazionali che si sono ritagliate nel corso degli anni – riescono a resistere un po’ meglio degli italiani. E’ una presenza che cresce, cresce in modo sicuramente ridotto rispetto a quanto si osservava prima dell'affermarsi della crisi, ovvero fino al 2007. Ma tuttora continua a crescere. Consideriamo che negli ultimi anni, tra il 2010 e il 2011, sono stati oltre 90 mila i nuovi permessi di soggiorno, rilasciati e intestati a un cittadino di un Paese dell’Asia.

D. – Quando arrivano in Italia, vengono con l’idea di rimanere per due o tre generazioni o desiderano il ritorno?

R. - I migranti asiatici tendono ad avere un progetto migratorio a lungo termine, ma non definitivo. L’idea è quella di arrivare, anche di rimanere per diversi anni, 5-10-15-20 anni, e poi rientrare nel proprio Paese per passare lì la vecchiaia. Sono molto forti i legami che si mantengono con la madrepatria, con le famiglie rimaste in Patria.







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