2013-07-30 14:42:55

I capi delle Chiese ortodosse sulla tragedia silenziosa dei cristiani in Medio Oriente


I Primati e rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, riuniti in questi giorni a Mosca in occasione del 1025.mo anniversario del Battesimo della Russia, hanno levato una voce unanime in difesa “dei nostri fratelli cristiani che oggi sono perseguitati per la loro fede in varie regioni del mondo”. Molti sono, infatti, i credenti in Cristo esposti quotidianamente a supplizi e torture o che vengono cacciati dalle loro case: accade in “Nigeria, Pakistan, Afghanistan e India”, ma anche in “Kosovo, dove i santuari sono profanati e molte chiese vengono distrutte”. Ma il pensiero dei capi delle chiese ortodosse si è concentrato soprattutto sul Medio Oriente: la Libia spaccata in tribù in costante guerra tra loro, l'Iraq dove proseguono gli attacchi terroristici e la presenza cristiana è ormai ridotta a un decimo, l'Egitto dove il perpetrarsi delle violenze sta causando un esodo di massa. Ma soprattutto si è ricordata la situazione in Siria: “Qui avviene uno sterminio di massa dei cristiani e dei membri degli altri gruppi religiosi – hanno detto – mentre i mezzi d’informazione del mondo, così come i politici, lasciano passare sotto silenzio la tragedia dei cristiani in Medio Oriente”. Il tema è molto caro ai capi delle Chiese ortodosse locali, che l’hanno affrontato in diverse loro riunioni. (R.B.)







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