Elezioni nello Zimbabwe. L’arcivescovo di Bulawayo: c'è grande voglia di partecipare
Partecipazione ed entusiasmo: sono state queste le parole d’ordine della campagna
elettorale nello Zimbabwe per le elezioni presidenziali di questo 31 luglio, secondo
quanto riferito alla Misna dall’arcivescovo di Bulawayo, mons. Alexander Thomas Kaliyanil.
Un’atmosfera molto diversa, insomma, da quella del 2008 in cui il candidato dell’opposizione
alla presidenza, Morgan Tsvangirai, dopo il risultato del primo turno di votazioni
dovette ritirarsi a causa delle violenze scatenatesi nel Paese. “La paura di allora
– prosegue il presule – sembra aver lasciato il posto a una grande voglia di partecipazione
che, sono convinto, si trasformerà in un’affluenza massiccia alle urne”. A contendersi
i consensi dei circa sei milioni e 400 mila cittadini che hanno diritto al voto, saranno
ancora una volta il presidente uscente Mugabe e il suo rivale Tsvangirai, come nelle
due tornate elettorali precedenti, del 2002 e del 2008. “Prevedere un risultato è
difficile – aggiunge l’arcivescovo – anche se potrebbe pesare l’incapacità dell’opposizione
a dar vita a un’unica coalizione”. Quasi ogni giorno, nella capitale Harare come a
Bulawayo e nei centri minori si sono succeduti i comizi dei candidati. Mugabe ha puntato
sul tema dell’emancipazione economica della maggioranza nera attraverso il passaggio
di mano di quote di controllo delle imprese straniere presenti, mentre Tsvangirai,
invece, si è concentrato sull’aumento degli investimenti esteri come ricetta per rilanciare
l’economia dopo anni di crisi. (R.B.)