2013-07-27 15:16:32

'Vuoi aiutare Gesù a portare la Croce?'. A Rio il Papa interroga i giovani, perché la Gmg non sia solo emozione


RealAudioMP3 "Non c'è croce, piccola o grande che sia, della nostra vita, che il Signore non condivida con noi". Con questo tweet, Papa Francesco, ha riassunto il profondo significato della Via Crucis svoltasi venerdì 26 luglio sul lungomare di Copacabana, uno dei momenti tradizionali delle Giornate mondiali della Gioventù che non poteva mancare anche in questa 28ma edizione in corso a Rio de Janeiro. "Qui c'è un'atmosfera cordiale e disponibile, la gente che ci ospita è molto affabile", racconta da Rio don Giancarlo Scotti, responsabile della Pastorale giovanile per la diocesi di Crema. "Ma, nonostante la pioggia e il freddo, a rendere i giovani euforici e saldi nell'esperienza di fede è soprattutto la presenza di Papa Francesco, la risonanza emotiva dei suoi gesti e il suo linguaggio semplice che entra direttamente nel cuore di chi lo ascolta". "La Gmg si conferma, una volta di più qui a Rio - aggiunge don Giancarlo - un'esperienza molto forte dal punto di vista emozionale, e questo potrebbe essere un rischio". "Ma le parole del Papa, le liturgie, le catechesi, non possono non incidere sulla fededi ciascuno di noi e non cadono nel vuoto. Ad esempio, la domanda di Papa Francesco - 'Vuoi aiutare Gesù a portare la Croce?'- interroga realmente nel profondo i giovani, nella loro vita personale. Quindi il lato emozionale della Gmg resta forte, ma non è assolutamente l'unico, anzi diventa una via per un'esperienza più profonda e fondata di cambiamento". (A cura di Fabio Colagrande)












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