Papa Francesco ai vescovi brasiliani: "Siamo ancora una Chiesa capace di riscaldare
il cuore?"
L'ultimo appuntamento del Papa ieri, prima della Veglia con i giovani, ha riguardato
l’incontro e il pranzo con la presidenza della Conferenza nazionale dei vescovi del
Brasile, che conta 275 circoscrizioni ecclesiastiche, e con i cardinali e i vescovi
brasiliani, tenutosi nell’arcivescovado di Rio de Janeiro. La forza della Chiesa “non
abita in se stessa”, ma “si nasconde nelle acque profonde di Dio, nelle quali essa
è chiamata a gettare le reti”, ha affermato il Papa, riprendendo nel suo discorso
la storia stessa della Madonna di Aparecida. Il servizio di Debora Donnini:
All’origine
della storia di Aparecida ci sono tre poveri pescatori che gettano le reti ma non
riescono a prendere nulla fin quando non pescano una figura in ceramica, prima il
corpo e poi la testa: è l’immagine di Nostra Signora della Concezione. Solo allora
riescono a prendere una gran quantità di pesci. Papa Francesco fa riferimento a questa
storia per sottolineare che Dio è arrivato di sorpresa. I pescatori da parte loro
non disprezzano il mistero incontrato nel fiume:
"Hay algo sabio que hemos
de aprender… C’è qualcosa di saggio che dobbiamo imparare. Ci sono pezzi di
un mistero, come tessere di un mosaico, che incontriamo e vediamo. Noi vogliamo vedere
troppo in fretta il tutto e Dio invece si fa vedere pian piano. Anche la Chiesa deve
imparare questa attesa”.
I pescatori, poi, portano a casa il mistero, affidano
alla Vergine le loro cause e “consentono così che le intenzioni di Dio si possano
attuare: una grazia, poi l’altra”. Il Signore risveglia nell’uomo il desiderio di
custodirlo nel proprio cuore e in noi il desiderio di chiamare i vicini per far conoscere
la sua bellezza. Ma senza la semplicità del loro atteggiamento, “la nostra missione
è destinata al fallimento”:
"La barca de la Iglesia no tiene la potencia
de los grandes transatlánticos... La barca della Chiesa non ha la potenza dei
grandi transatlantici che varcano gli oceani. E tuttavia Dio vuole manifestarsi proprio
attraverso i nostri mezzi, mezzi poveri, perché è sempre Lui che agisce”.
Per
Papa Francesco, dunque, il risultato del lavoro pastorale non si appoggia sulla ricchezza
delle risorse, ma sulla creatività dell’amore. Servono tenacia e organizzazione, ma
prima di tutto “bisogna sapere che la forza della Chiesa non abita in se stessa, bensì
si nasconde nelle acque profonde di Dio, nelle quali essa è chiamata a gettare le
reti”. La Chiesa, poi, non può allontanarsi dalla semplicità:
"A veces
perdemos a quienes no nos entienden porque hemos olvidado … A volte, perdiamo
coloro che non ci capiscono perché abbiamo disimparato la semplicità, importando dal
di fuori anche una razionalità aliena alla nostra gente. Senza la grammatica della
semplicità, la Chiesa si priva delle condizioni che rendono possibile 'pescare' Dio
nelle acque profonde del suo Mistero”.
Papa Francesco ricorda poi che la Chiesa
in Brasile ha applicato “con originalità il Concilio Vaticano II e il percorso realizzato,
pur avendo dovuto superare certe malattie infantili, ha portato ad una Chiesa gradualmente
più matura, aperta, generosa, missionaria”.
Quindi, il Papa si concentra sui
discepoli di Emmaus, scandalizzati dall’apparente sconfitta del Messia. Il pensiero
va a quanti lasciano la Chiesa che è apparsa forse troppo fredda, forse troppo autoreferenziale,
forse troppo prigioniera dei propri rigidi linguaggi. Di fronte a questa situazione,
“serve una Chiesa che non abbia paura di uscire nella loro notte”, dice Papa Francesco:
"Necesitamos una Iglesia capaz de encontrarse en su camino… Serve
una Chiesa capace di intercettare la loro strada. Serve una Chiesa in grado di inserirsi
nella loro conversazione. Serve una Chiesa che sappia dialogare con quei discepoli,
i quali, scappando da Gerusalemme, vagano senza meta, da soli, con il proprio disincanto,
con la delusione di un cristianesimo ritenuto ormai terreno sterile, infecondo, incapace
di generare senso”.
Tanti si sono innamorati della globalizzazione, che ha
in sé qualcosa di veramente positivo, nota il Papa, ma a tanti sfugge il lato oscuro
come la perdita dell’esperienza di appartenenza a qualsivoglia nido, la frattura nelle
famiglie, l’incapacità di amare e perdonare. Apparendo troppo alta la misura della
Grande Chiesa, molti sono dunque andati alla ricerca di qualcuno che illuda ancora
una volta. C’è quindi una domanda centrale:
"Somos aún una Iglesia capaz
de inflamar el corazón?… Siamo ancora una Chiesa capace di riscaldare il cuore?
Una Chiesa capace di ricondurre a Gerusalemme?”.
In un mondo dove attira tutto
quello che è veloce come Internet, ma si avverte allo stesso tempo una disperata necessità
di calma, il Papa si chiede se siamo ancora in grado di mostrare l’altezza dell’amore
nell’abbassamento della Croce. Serve dunque una Chiesa capace di far sentire che essa
è “nostra Madre”.
Quindi, Papa Francesco ricorda alcune sfide per la Chiesa
del Brasile. Prima di tutto, bisogna formare ministri capaci di riscaldare il cuore
della gente, di scendere nella notte senza essere invasi dal buio, serve “solidità
umana, culturale, affettiva, spirituale, dottrinale”. Per questo, serve una “revisione
profonda delle strutture di formazione” e “una formazione qualificata a tutti i livelli”.
Il Papa evidenzia la necessità di una valorizzazione crescente dell’elemento locale
e regionale, assicurando la vera unità nella ricchezza della diversità. Il Pontefice
parla quindi della missione e della necessità di una Chiesa capace di riscoprire le
viscere materne della misericordia per “inserirsi in un mondo di ‘feriti’, che hanno
bisogno di comprensione, di perdono, di amore”. E’ importante poi “rinforzare la
famiglia, che rimane cellula essenziale per la società e per la Chiesa”, i giovani
e le donne. “Non riduciamo – sottolinea il Papa – l’impegno delle donne nella Chiesa,
bensì promuoviamo il loro ruolo attivo nella comunità ecclesiale. Perdendo le donne
la Chiesa rischia la sterilità”.
Nell’ambito della società, la Chiesa chiede
una sola cosa: la libertà di annunciare il Vangelo in modo integrale, anche quando
si pone in contrasto con il mondo:
"La Iglesia quiere hacer presente ese
patrimonio inmaterial sin el cual… La Chiesa desidera rendere presente quel
patrimonio immateriale senza il quale la società si sfalda, le città sarebbero travolte
dai propri muri, abissi, barriere. La Chiesa ha il diritto e il dovere di mantenere
accesa la fiamma della libertà e dell’unità dell’uomo".
Educazione, salute,
pace sociale sono le urgenze brasiliane. Su questi temi la Chiesa ha una parola da
dire, perché per rispondere adeguatamente a tali sfide non sono sufficienti soluzioni
meramente tecniche, ma bisogna avere una sottostante visione dell’uomo, della sua
libertà, del suo valore, della sua apertura al trascendente.
Infine, ricorda
l’Amazzonia. Papa Francesco richiama alla custodia della creazione e ringrazia per
quello che sta facendo la Chiesa lì, dove servono formatori qualificati per consolidare
la formazione di un clero autoctono e il “volto amazzonico” della Chiesa. Infine,
il Papa auspica che la Vergine di Aparecida sia – dice ai pastori brasiliani – la
stella “che illumina il vostro impegno e il vostro cammino, per portare come Lei ha
fatto il Cristo ad ogni uomo e ad ogni donna del vostro immenso Paese”. “Sarà lui
– conclude – a scaldare il cuore e donare nuova e sicura speranza”.