India. In Gujarat aborti selettivi hanno ucciso 12 mila bambine in tre anni
In India, si continuano a discriminare le donne fin da quando sono bambine: lo mostrano
chiaramente i dati sulla mortalità infantile pubblicati sul sito dell’anagrafe dello
Stato indiano del Gujarat, uno dei più ricchi del Paese, ma anche dei più pericolosi
in questo ambito: negli ultimi tre anni nelle città sono morte oltre 12mila bambine
entro l’anno di vita. La denuncia giunta ad AsiaNews è di padre Cedric Prakash, direttore
del Centro gesuita per i Diritti umani, la giustizia e la pace di Prashant: “Si tratta
di una società profondamente patriarcale dove – è la sua testimonianza – il fatto
che le bambine non siano volute e che le donne non siano trattate come gli uomini
è assolutamente normale. Le donne qui sono condannate a una vita di fatica e sono
una piccola percentuale di esse occupa posti di rilievo”. Purtroppo, una tale visione
trova spazio anche in famiglia, dove si continua a preferire avere un figlio maschio
e talvolta ciò degenera nella pratica degli aborti selettivi e degli infanticidi femminili,
sia nelle città, dove la popolazione supera di poco i 20 milioni, sia nelle campagne,
dove vivono circa 30 milioni di persone. “Se il governo volesse davvero affrontare
questo problema – conclude il sacerdote – potrebbe iniziare chiudendo le numerose
cliniche abortive illegali esistenti”. (R.B.)