2013-07-27 12:01:25

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 17.ma Domenica del Tempo ordinario, il brano del Vangelo presenta Gesù che insegna a pregare ai suoi discepoli, invitandoli a chiedere a Dio con fiducia e perseveranza:

"Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto".

Su questo brano evangelico, ascoltiamo una riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Il Vangelo di oggi si apre con Gesù che prega. Luca lo nota spesso: nella solitudine e nella notte. Cosa ha visto questo discepolo, che certo già sa pregare, per chiedere al Signore: “Insegnaci a pregare?”. Ha forse il Signore lasciato trasparire qualcosa dell’intimità che lo unisce al Padre? Qualcosa di così nuovo e unico? Il Vangelo sembrerebbe supporlo, perché Gesù, insegnando ai suoi Apostoli la preghiera del “Padre nostro”, che è la sintesi di tutto il Vangelo (Tertulliano), li mette davanti a quell’"Abbà – Papà (traduzione letterale del termine aramaico), conservatoci da Paolo (Rm 8,15), che rivela la dolcezza, l’immediatezza, la fiducia con cui il bambino si rivolge al papà. Se questo “Papà” – inusuale nella stessa preghiera ebraica, e ancor più nella preghiera di altri popoli – dice tutta la vicinanza, la prossimità di Dio all’uomo, esso dice pure l’immenso dono che, nel battesimo, Cristo ha fatto all’uomo, mediante il dono dello Spirito Santo che lo costituisce “figlio”. Commenta S. Cipriano: “Se noi ci compiacciamo di Dio, come del nostro Padre, altrettanto però Egli deve poter compiacersi di noi. La nostra condotta non deve tradire lo Spirito: noi abbiamo cominciato a divenire celesti e spirituali”. Stabiliti con Cristo, mediante lo Spirito Santo, nell’intimità di Dio, desideriamo la santificazione del nome di Dio, la venuta del suo Regno di salvezza e di benevolenza, che ci dona ciò di cui abbiamo bisogno ogni giorno, che ci rende capaci di perdonare, proprio perché noi siamo perdonati da Dio, nella certezza di non essere mai abbandonati da Lui. La preghiera che Gesù ci ha insegnato, la preghiera domenicale per eccellenza, ci trovi raccolti nell’unità della comunità cristiana che celebra l’Eucaristia.







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