2013-07-27 15:21:37

Il cammino delle riforme. Per Ceccanti ancora incertezza su compiti Stato e regioni


Per Beppe Grillo Pd e Pdl mirano ad eliminare l'articolo 138 della Costituzione, quello che impone un iter rafforzato per le leggi che riformano la Carta, per poter "blindare – dice il comico genovese – il loro regime". Ieri l’accordo alla Camera affinché il ddl costituzionale sia votato a settembre. Alessandro Guarasci ha sentito il costituzionalista Stefano Ceccanti RealAudioMP3



R. – Non mi sembra che la cosa cambi molto. Nel senso che, se regge l’accordo tra le forze politiche principali che sono quelle che si sono impegnate a fare riforme costituzionali nel merito, questo non altera i dati della situazione. C’è stata una battaglia sulla procedura, ma in realtà la battaglia sulla procedura nasconde una battaglia sui contenuti.

D. – Ma lei si riferisce all’abolizione del bicameralismo perfetto?

R. – C’è una grande incertezza su chi fa che cosa tra lo Stato e le Regioni; dipende soprattutto dal fatto che la seconda Camera non rappresenta le realtà territoriali. Se noi riusciamo a cambiare la seconda Camera, questo ci serve anzitutto perché porta le realtà territoriali nel Senato e quindi fa sì che invece che andarsi a scontrare – lo Stato e le Regioni – alla Corte Costituzionale, c’è un luogo di composizione dei conflitti che è lì. E’ illusorio pensare di scaricare tutto solo sulla riforma della legge elettorale.

D. – Appunto. Ma lei è fiducioso sulla riforma della legge elettorale? Secondo lei si riuscirà a trovare un accordo che superi davvero l’attuale sistema?

R. – L’unica riforma-ponte, secondo me, che pure ha qualche rischio ma che potrebbe consentire di far questo, è una riforma che sia per la Camera sia per il Senato faccia uno spareggio nazionale tra le prime due coalizioni, e dia il premio dopo l’eventuale secondo turno.








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