2013-07-27 12:10:53

Gmg, Via Crucis. Il Papa: non c'è croce nella nostra vita che Gesù non condivida con noi


La Via Crucis con i giovani sul lungomare di Copacabana, uno dei momenti forti della Giornata Mondiale della Gioventù, ha ripercorso ieri sera a Rio il cammino di dolore e di amore di Gesù che illumina in ogni tempo, con la luce della misericordia, le strade dell’uomo. In ogni stazione, è stato toccato un tema che riguarda direttamente la gioventù di oggi. Durante la spettacolare e suggestiva Via Crucis, sono anche state ricordate alcune delle sofferenze dell'uomo, tra cui la malattia e la morte. “Nessuno può toccare la Croce di Gesù – ha detto Papa Francesco – senza lasciarvi qualcosa di se stesso e senza portare qualcosa della Croce di Gesù nella propria vita”. Il servizio di Amedeo Lomonaco: RealAudioMP3

(Canto)

Il cammino della Croce si è snodato attraverso i molteplici volti di un’umanità ferita dalla povertà, dalla violenza, dalla malattia, dalla mancanza di prospettive come nel caso di un gruppo di “cartoneros” argentini, rimasti ai margini della società dopo la perdita del lavoro, chiamati sul palco dal Papa e salutati con affetto. La suggestiva e peculiare lettura carioca della rappresentazione della Via Crucis, ricca di luci e colori, ha accompagnato le meditazioni nelle 14 stazioni. I patimenti dei tossicodipendenti, il dramma delle vittime della “cultura della morte”, i tormenti dei detenuti sono state sono alcune delle sofferenze rievocate lungo il percorso, incentrato anche sui temi della conversione, della missione e dell’amore. Sofferenze che si riflettono nella Croce di Cristo, come quelle di un ragazzo malato terminale:

Senhor Jesus, Cristo Redentor...
"Signore Gesù Cristo Redentore. La malattia è la mia croce. Accetta di unirmi a te in questo momento. La sicurezza che mi stai accanto fa che ogni minuto valga la pena. Mi piacerebbe vivere molti anni, ma che cosa sono rispetto all’eternità?".

Nella Croce di Cristo – ha detto il Papa Francesco – “troveremo un Cuore aperto che ci comprende, ci perdona, ci ama e ci chiede di portare questo stesso amore nella nostra vita, di amare ogni nostro fratello e sorella con questo stesso amore”. “Gesù con la sua Croce percorre le nostre strade per prendere su di sé le nostre paure, i nostri problemi, le nostre sofferenze, anche le più profonde”. Cristo è sempre vicino all’uomo e non lo lascia mai solo nel suo dolore:

Con la Cruz, Jesus se une al silencio de las víctimas de la violencia…
"Con la Croce – ha detto il Papa - Gesù si unisce al silenzio delle vittime della violenza, che non possono più gridare, soprattutto gli innocenti e gli indifesi; con la Croce Gesù si unisce alle famiglie che sono in difficoltà, e che piangono la tragica perdita dei loro figli”, come nel caso all’inizio di quest’anno, di 240 giovani vittime dell’incendio nella città di Santa Maria.

Con la Cruz, Jesús se une a todas la personas que sufren…
“Con la Croce – ha aggiunto il Santo Padre – Gesù si unisce a tutte le persone che soffrono la fame in un mondo che si permette ogni giorno di gettare via tonnellate di cibo”. “Con la Croce Gesù si unisce alle madri e ai padri che soffrono nel vedere i loro figli vittime di paradisi artificiali come la droga”. Con la Croce “Gesù è unito ai tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione o che hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l’incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo”.

En la Cruz de Cristo está es sufrimento, el pecado…
“Nella Croce di Cristo – ha affermato il Papa - c’è la sofferenza, il peccato dell’uomo, anche il nostro, e Lui accoglie tutto con le braccia aperte, carica sulle sue spalle le nostre croci e ci dice: Coraggio! Non sarete soli a portarle!”. Ma cosa ha lasciato la Croce in coloro che l’hanno vista, in quanti l’hanno toccata?

Deja un bien que nadie nos puede dar…
“Lascia un bene che nessuno può darci: la certezza dell’amore fedele di Dio per noi. Un amore così grande che entra nel nostro peccato e lo perdona, entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per affrontarla, entra anche nella morte per vincerla e salvarci”. “Nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia. E questo “è un amore di cui possiamo fidarci, nel quale possiamo credere”.

Sólo en Cristo muerto y resucitado encontramos la salvación…
“Solo in Cristo morto e risorto troviamo salvezza e redenzione. Con lui, il male, la sofferenza e la morte non hanno l'ultima parola, perché Lui ci dona speranza e vita: ha trasformato la Croce da strumento di odio, di sconfitta, di morte in segno di amore, di vittoria e di vita”. La Croce di Cristo è stata “piantata nella storia” del popolo brasiliano e in quella di molti altri popoli. “Il Cristo sofferente lo sentiamo vicino, uno di noi che condivide il nostro cammino fino in fondo”. “Non c'è croce, piccola o grande, della nostra vita – ha detto il Papa come si legge nel tweet sulla Via Crucis pubblicato ieri - che il Signore non condivide con noi”. E in un secondo tweet: "Ogni Venerdì ci permette di ricordare quanto Gesù ha sofferto per noi. Fa Signore che non dimentichiamo mai quanto ci ami". Ma cosa insegna la Croce alla nostra vita?

La Cruz invita también a dejarnos contagiar por este amor…
“La Croce di Cristo – ha spiegato il Pontefice – ci invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna allora a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto, chi aspetta una parola, un gesto”. Papa Francesco ha infine rivolto ai giovani la domanda che interroga il cuore di ogni uomo: E tu come sei? Come Pilato, come il Cireneo, come Maria? Davanti agli altri possiamo essere “come Pilato che non ha il coraggio di andare controcorrente per salvare la vita di Gesù”. Ma la Croce di Cristo – ha concluso il Papa – “ci insegna ad essere come il Cireneo, che aiuta Gesù a portare quel legno pesante, come Maria e le altre donne, che non hanno paura di accompagnare Gesù fino alla fine, con amore, con tenerezza”.







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