2013-07-26 19:07:03

Pena di morte: prosegue la tendenza verso l'abolizione


Un'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte, piccoli passi in avanti della Cina - che si conferma comunque il primo 'Paese boia' con 3.000 esecuzioni su un totale mondiale di quasi 4.000 - e il pericolo recrudescenza in alcuni Stati, in moratoria di fatto, che invece hanno ripreso le esecuzioni. Questo il quadro che emerge dal Rapporto 2013 di Nessuno tocchi Caino presentato a Roma e dedicato quest'anno al governatore del Maryland, diventato lo scorso maggio il sesto Stato americano in sei anni ad abrogare la pena di morte.

Pur mantenendo il triste primato di esecuzioni effettuate - seguita da Iran, Iraq e Arabia Saudita - la Cina ha fatto registrare un significativo calo nel 2012 (1.000 esecuzioni in meno dell'anno scorso). Il cambiamento piu' rilevante avvenuto nella Repubblica popolare – è stato sottolineato - e' il fatto che adesso la pena di morte la puo' comminare solo la corte centrale.

Ma la preoccupazione piu' grande oggi, anche in vista del rinnovo nel 2014 della risoluzione Onu sulla moratoria, - è stato detto - è il fenomeno di quei Paesi che stanno tornando indietro. Stati che erano in moratoria di fatto e sono passati a una ripresa della esecuzioni come Gambia, Giappone, Pakistan e Kuwait.

Un capitolo a parte meritano Europa e Stati Uniti. Il Vecchio Continente sarebbe totalmente libero dalla pena di morte se non fosse per la Bielorussia, dove nel 2012 sono state effettuate almeno tre
esecuzioni.

Negli Stati Uniti ce ne sono state, invece, 43, stesso numero del 2011 ma in meno Stati. Altri due Stati hanno abolito la pena di morte: il Connecticut e il Maryland.








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