Gmg: a Copacabana un milione di giovani abbracciano Papa Francesco
Oltre un milione di sorrisi, un milione di saluti e lacrime, un milione di benvenuto
al Papa, in un’apoteosi che ha stretto in un affettuoso abbraccio i giovani e Papa
Francesco. Questo il clima di ieri sera sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro,
nella cerimonia di accoglienza di Papa Francesco dei giovani di tutto il mondo giunti
nella Giornata Mondiale della Gioventù. Ai ragazzi di il Santo Padre ha detto: “La
fede è rivoluzionaria”. Il servizio di Salvatore Sabatino:
Una notte illuminata
dalla gioia. Copacabana esplode quando arriva Papa Francesco. Lungo i tre chilometri
di Avenida Atlantica, il lungo, affettuoso abbraccio del mondo; dei giovani venuti
dai 5 continenti. ''Voi dimostrate che la fede e' piu' forte del freddo e
della pioggia''. Vedo in voi “la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore
si riempie di gioia!
Ricorda, poi, la prima Giornata Mondiale della Gioventù
a livello internazionale, celebrata nel 1987 in Argentina, nella sua città di Buenos
Aires. Ricorda, poi, il tragico incidente nella Guyana francese in cui ha perso la
vita la giovane Sophie Morinière, e altri giovani sono stati feriti. Chiede un minuto
di silenzio.
Quest’anno – prosegue papa Francesco - la Giornata ritorna, per
la seconda volta, in America Latina. E voi, giovani, avete risposto in tanti all'invito
del Papa Benedetto XVI, che vi ha convocato per celebrarla:
"Lo ringraziamo
con tutto il cuore!"
Un lungo applauso e Papa Francesco rivela di aver
chiesto a Benedetto XVI di accompagnarlo con la preghiera a Rio e il Papa emerito
ha accolto con gioia questa richiesta e ora è davanti alla tv per seguire questo evento
. Poi il saluto al milione di giovani davanti a sé:
"Questa settimana Rio
diventa il centro della Chiesa, il suo cuore vivo e giovane, perché voi avete risposto
con generosità e coraggio all’invito che Gesù vi ha fatto di rimanere con Lui, di
essere suoi amiciFratelli e amici, benvenuti alla XXVIII Giornata
Mondiale della Gioventù, in questa meravigliosa città di Rio de Janeiro!"
Dopo
la performace artistica cinque giovani in rappresentanza di tutti i continenti hanno
salutato il Papa. Poi il Pontefice ha tenuto il suo discorso partendo dal brano del
Vangelo che parla della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor:
"Se da
una parte, è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo metterci
in ascolto della sua parola – sottolinea - perché è proprio accogliendo Gesù Cristo,
Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro,
e fa crescere in noi le ali della speranza".
Francesco chiede, quindi : “in
chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù?”:
"Noi
tutti siamo tentati molte volte di essere il centro dell’universo di credere che
siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere,
dai soldi, dal potere. Ma tutti sappiamo che non è così! Certo l’avere, il denaro,
il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla
fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere
mai sazi".
Il Pontefice ha poi lanciato un appello: “Metti Cristo” nella
tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!
"La fede
compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, ci toglie
dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza,
forza e speranza".
Lasciatevi trovare da Gesù! Lasciatevi amare da Gesù!
E’ un amico che non tradisce”.Il Papa ha concluso:
"E’ bello per noi stare
qui, mettete Cristo nella nostra vita, mettete la fede, la speranza, l’amore che Lui
ci dona".