Serve più giustizia, non liberalizzare le droghe: così il Papa all'Ospedale S. Francesco
Dal santuario di Aparecida al “santuario della sofferenza umana”, così il Papa ha
definito l’Ospedale San Francesco d’Assisi di Rio de Janeiro, che ha visitato ieri,
specializzato nella cura delle dipendenze dall’alcool e dalla droga. Forte il monito
nei confronti dei “mercanti di morte”, “non è con la liberalizzazione delle droghe”,
ha detto il Papa, che si potrà ridurre la loro diffusione. Ce ne parla Benedetta
Capelli:
Gli abbracci
dei malati, i saluti, le strette di mano. E’ nel segno della vicinanza e dell’affetto
che il Papa comincia la sua visita all’ospedale San Francesco d’Assisi, inserita nel
programma della GMG per sua espressa volontà. Vorrei abbracciare ciascuno di voi che
siete la carne di Cristo – dice il Pontefice – e abbracciare è una delle necessità
di oggi di fronte a situazioni che richiedono “attenzione, cura e amore”:
“São
tantos os ‘mercadores de morte’ que seguem a lógica do poder... “Quanti
‘mercanti di morte’ che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo! La
piaga del narcotraffico, che favorisce la violenza e semina dolore e morte, richiede
un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione dell'uso delle
droghe che si potrà ridurre la diffusione e l’influenza della dipendenza chimica”. E’
dunque nella maggiore giustizia, nell’educazione, nell’accompagnamento che si costruisce
la speranza nel futuro. Abbracciare – aggiunge il Papa – non è sufficiente, bisogna
tendere la mano a chi è caduto nel buio della dipendenza ma poi il cammino ognuno
deve farlo con le proprie forze:
“Você é o protagonista da subida; esta
é a condição imprescindível! “Sei protagonista della salita; questa è la
condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno
può fare la salita al tuo posto”.
In questo Ospedale – conclude – si fa
concreta la parabola del Buon Samaritano; qui non c’è indifferenza ma attenzione,
non c’è disinteresse ma amore. A conclusione della visita, il Papa ha rivolto un breve
saluto ai giovani italiani riuniti nell’arena di Maracanàzinho “per far festa” e riflettere
su Gesù e “le risposte che solo Lui sa dare agli interrogativi di fede e di vita”:
“Fidatevi di Cristo, ascoltatelo, seguitene le orme. Non ci abbandona mai,
neanche nei momenti più bui della vita. E’ Lui la nostra speranza”.