La visita al Seminario Bom Jesus di Aparecida ha mostrato quanto le vocazioni stiano
a cuore a Papa Francesco che è a Rio per la Giornata Mondiale della Gioventù la quale
per molti sacerdoti, religiosi e religiose è stata proprio il momento della “chiamata”.
E’ questo lo scopo della "Fiera Vocazionale" che da alcune anni è uno degli eventi
più significativi che accompagnano le Gmg nelle varie parti del mondo. A Rio, è stata
allestita nel Parco Quinta da Boa Vista, dove Papa Francesco si recherà domani per
celebrare il Sacramento della Riconciliazione con alcuni giovani della Gmg. Il servizio
del nostro inviato a Rio, Roberto Piermarini:
Protagonisti
della Fiera Vocazionale della Gmg che si svolge questa settimana nella splendida cornice
del Parco Quinta da Boa Vista a Rio, sono Ordini ed Istituti religiosi, movimenti
e nuove comunità che hanno una dimensione internazionale. Gli “espositori della chiamata
vocazionale” di Rio sono oltre 100 ed ai numerosissimi giovani che girano curiosi
tra gli stand, offrono depliant, libri, materiale audio-visivo ma anche testimonianze
ed esibizioni canore. Ragazzi e ragazze possono così entrare in contatto diretto con
i responsabili della pastorale vocazionale per avere notizie, scambiare idee ed avviare
un percorso di riflessione. “Questa Fiera – spiegano gli organizzatori – è il luogo
ideale per incontrarsi con la volontà di Dio”. A Quinta da Boa Vista abbiamo girato
tra gli stand per raccogliere alcune testimonianze:
D. – Cosa offrono i carmelitani
scalzi ai giovani che vengono alla Gmg di Rio?
R. – Noi Carmelitani Scalzi
abbiamo il privilegio di avere due Santi giovani: la patrona, Santa Teresina del Bambino
Gesù, e l’intercessore della Giornata mondiale della gioventù, Santa Teresa de Los
Andes. I giovani s’identificano molto con questi nostri Santi giovani del Carmelo
Scalzo.
D. – Che cosa vi chiedono i giovani?
R. – Chiedono l’esempio
di questi due Santi e degli altri Santi carmelitani. Chiedono che si possa insegnare
loro come vivere la relazione con Gesù, nella maniera che ci ha insegnato Santa Teresa
di Gesù o di Avila: come un rapporto di amicizia con Colui che sappiamo ci ama.
D.
– Il Movimento di vita cristiana che cosa offre ai giovani qui alla Gmg di Rio?
R.
– Noi offriamo innanzitutto l’opportunità di conoscere la vita cristiana vissuta da
giovani impegnati, da persone che vogliono veramente incontrare il Signore Gesù Cristo
e scoprire la propria vocazione, sia quella del matrimonio, sia quella della vita
consacrata, sia quella sacerdotale. Offriamo la possibilità, attraverso la natura
di Rio de Janeiro, avendo molte persone che abitano qui nel nostro Movimento, di percepire
come il Signore parli attraverso la natura, come il Signore sia presente in mezzo
a noi e come sia bello essere cristiani. Oltre a tutto questo, ci sono poi vari modi
di pregare, c’è la vita sacramentale e spirituale. Quando qualcuno si avvicina a noi,
cerchiamo con la nostra vita di mostrargli quello che viviamo: la vita cristiana.
Per questo ci chiamiamo così.
D. – Presente qui a Boa Vista anche la Comunità
di Sant’Egidio. Cosa vi chiedono i tanti giovani pellegrini che arrivano?
R.
– Ci chiedono informazioni sulla Comunità: come nasce e come si può far nascere, che
vuol dire essere amici dei poveri. Noi spieghiamo che essere amici dei poveri non
è un lavoro sociale, perché noi non siamo una ong: noi vogliamo essere realmente un
famiglia per i poveri. Questo vuol dire appunto sentirsi loro pari. Non siamo operatori
e loro utenti, ma ci sentiamo davvero una famiglia con i tanti poveri che incontriamo
nelle nostre città.
D. – La Comunità di Shalom che cosa offre ai pellegrini
che sono qui alla Gmg?
R. – La Comunità Shalom è qui presente con uno stand,
che riproduce quello che è stato il luogo di nascita della comunità: un pub cristiano,
dove i giovani potevano venire a bere qualcosa, a conversare e iniziare poi con i
missionari della Comunità un rapporto con Dio, attraverso la preghiera e attraverso
il dialogo con le persone che li ricevevano.
D. – I giovani che vengono agli
stand di Boa Vista per cercare la loro vocazione, cosa vi chiedono?
R. – Intanto,
molti non conoscono il Cammino Neocatecumenale, quindi chiedono cosa sia il Cammino.
Noi cerchiamo di spiegare che il Cammino è un itinerario di iniziazione cristiana
per gli adulti, che pian piano cerca di riscoprire il proprio Battesimo, che è la
sorgente di tutte le vocazioni. Questo è un carisma, quindi, che è nato nella Chiesa
e che sta producendo tanto bene – vocazioni - ma non solo sacerdozio e vita religiosa,
anche famiglie e missioni. E’ dunque una grande ricchezza per la Chiesa, che partecipa
in modo molto efficace a queste Giornate mondiali della gioventù.