Egitto: tensione in vista delle manifestazioni di domani
In Egitto si attendono con preoccupazione le manifestazioni indette per domani dai
Fratelli Musulmani e dalle opposizioni. C’è il rischio che, anche il terzo venerdì
di Ramadan possa essere contrassegnato dalle violenze. Dal Cairo, il servizio è di
Giuseppe Acconcia:
Torneranno
manifestazioni contrapposte per il terzo venerdì di Ramadan. Ma questa volta è il
leader delle Forze armate in persona Abdel Fattah el-Sisi a chiedere di scendere in
piazza «contro violenza e terrorismo». Esponenti del partito salafita El Nour e giovani
di 6 Aprile hanno declinato l’invito a manifestare. Mentre i leader della chiesa cristiano
ortodossa, cattolica e protestante egiziana hanno accettato l’invito a scendere in
piazza. Insieme a loro ci saranno i giovani ribelli della raccolta firme Tamarrod.
Dal canto suo, la Fratellanza organizzerà una contro manifestazione con lo scopo di
riaffermare la legittimità del risultato elettorale. Mentre il procuratore del Cairo
Hesham Barakat ha ordinato per la seconda volta l'arresto del leader dei Fratelli
musulmani Mohamed Badie e di altri otto membri del partito islamista Libertà e giustizia.
D’altra parte, la Casa Bianca ha deciso di ritardare la consegna di quattro F-16 per
timori sulla situazione del paese. Mentre il Segretario di Stato John Kerry ha chiamato
il vice presidente Mohammed El-Baradei per discutere degli ultimi preoccupanti sviluppi.
Dal canto suo, il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha avvertito
del pericolo che la situazione degeneri. Infine, si aggrava la crisi nel Sinai. Due
soldati egiziani sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti in una serie di
attacchi condotti da gruppi armati ad Al-Arish.