Gmg. Il card. Bagnasco: gli adulti mostrino ai giovani che non sono abbandonati
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo
di Genova, ha tenuto ieri la sua catechesi per i giovani italiani della Gmg nella
chiesa di San Paolo a Rio de Janeiro, vicino a Casa Italia. Il porporato ha invitato
ad avere il coraggio di essere fedeli a se stessi, “alla sete del nostro cuore”. “Lasciamo
parlare il cuore – ha detto – Ascoltiamolo specialmente nei momenti difficili!”. È
lo stesso Dio che “mi aiuta a capire che vengo dal cuore della Trinità che è comunione
d’Amore”. Sul clima di gioia che si sta vivendo a Rio, ascoltiamo lo stesso cardinale
Angelo Bagnasco, al microfono di Marina Tomarro:
R. - Sì, una
grandissima accoglienza, una grande gioia per questo evento della Giornata mondiale
e dell’incontro naturalmente con Papa Francesco, prima volta all’estero e proprio
nel suo continente di origine. Quindi una particolare tensione di entusiasmo.
D.
- Tanti sono anche gli italiani che partecipano a questa Gmg...
R. - Sì, come
sempre - grazie a Dio! - la presenza dei giovani italiani è una presenza significativa:
naturalmente meno che di consueto, ma sono i numeri più o meno delle grandi, grandissime
distanze. Mi pare che ci avviciniamo alle 8-9 mila persone, come più o meno in Australia.
A parte il numero è l’intensità, la gioia della partecipazione. La grande fraternità
che ho visto, visitandoli a Casa Italia.
D. - E anche da Rio parte un messaggio
di speranza per i giovani italiani…
R. - Sì, direi di sì. Ce ne sono tanti…
Uno è che gli adulti, il mondo degli adulti, a tutti i livelli e con ogni responsabilità
deve far sentire che i giovani non sono abbandonati a se stessi.