Droga: cala il consumo ma aumenta l'uso di cannabis fra i ragazzi
In Italia diminuisce il consumo di droga, ma fra i ragazzi dai 15 ai 19 anni cresce
quello di cannabis, che passa dal 19,4% del 2012 al 21,43% di quest’anno. I dati provengono
dalla Relazione al Parlamento 2013 sull'uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze
in Italia, elaborata dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa). A preoccupare è tra
l’altro l’evidente correlazione nei più giovani fra gioco d’azzardo e consumo di droghe
e il boom di siti Internet che vendono sostanze stupefacenti. Il servizio di Debora
Donnini:
I ragazzi italiani
consumano più cannabis con un aumento del 2,29% rispetto all’anno scorso. La Relazione
2013 del Dipartimento Politiche Antidroga fotografa il nesso fra il maggiore uso di
cannabis fra i giovani dai 15 ai 19 anni e il numero crescente di siti Internet che
offrono sostanze o ne promuovo l’uso: se ne contano ormai più di 800 mila, mentre
nel 2008 erano circa 200 mila. I ragazzi sono quelli che più vanno su Internet e sui
social network e quelli che più adoperano i giochi d’azzardo sono anche quelli che
risultano adoperare di più le droghe: i giovani con comportamenti di gioco patologico
presentano un uso contemporaneo di sostanze stupefacenti pari al 41,7% rispetto ai
loro coetanei che non giocano, che hanno invece una prevalenza di uso di sostanze
del 17,5%. Questa correlazione fra droga, siti Internet e gioco d’azzardo è preoccupante?
Lo abbiamo chiesto a Mario Cipressi, membro del consiglio nazionale della Fict,
la Federazione italiana comunità terapeutiche:
“Molto, molto. Anche perché
è il sentore di un uso molto privato delle sostanze. Ormai, il gioco d’azzardo non
è più da confondere con quello delle grandi sale dove si fa videopoker, ma è soprattutto
sul computer. Quindi, le due cose si combinano: dalla solitudine della sostanza alla
solitudine del gioco d’azzardo nella propria camera”.
Globalmente, cala
invece il consumo di droga della popolazione italiana tra i 15 e i 64 anni, che per
circa il 95% non ha assunto alcuna sostanza stupefacente negli ultimi 12 mesi. L’indagine
ha poi rilevato l’esistenza di un nuovo mercato in espansione di oltre 250 nuove
molecole in entrata sul territorio italiano, come i cannabinoidi sintetici, catinoni,
fenetilamine. I soggetti tossicodipendenti con bisogno di trattamento risultano poi
essere circa 438.500 mila, di questi oltre 277mila non risultano essere in trattamento
presso i servizi di assistenza. Secondo il Dap, poi nel 2012 gli ingressi in carcere
di soggetti con problemi socio-sanitari correlati alla droga hanno subito una riduzione
passando da 22.413 a 18.285 e il 34,5 % dei soggetti entrati in carcere nel 2012 per
reati in violazione alla normativa per gli stupefacenti sono usciti in libertà nel
corso dell'anno. Bisogna “prevenire precocemente il consumo soprattutto negli adolescenti
sviluppando consapevolezza e modelli educativi verso stili di vita sani”, dice il
direttore del Dpa Giovanni Serpelloni, preoccupato dal “calo degli investimenti eseguiti
dalle Regioni”, registrato nel settore dei progetti di prevenzione. Sulle necessità
più urgenti, sentiamo ancora Mario Cipressi:
“Per noi, sono tre i punti.
Uno, la necessità di una politica che si interessi a questo argomento delle dipendenze
da sostanze e senza sostanze. Due, è vero quello che dice Serpelloni, cioè che calano
le risorse per la prevenzione, ma constatiamo nella pratica quotidiana che calano
anche le risorse per i trattamenti per le strutture del pubblico e del privato. Terzo,
necessaria una redistribuzione nuova di risorse per chi vuole smettere con le sostanze.
Questi sono i tre punti: non solo prevenzione, ma anche attenzione politica e attenzione
alle strutture di recupero dalla droga”.