2013-07-23 14:47:50

Giappone: l'acqua di Fukushima contamina il mare. L'esperto: incidenti così non ci saranno più


A più di due anni di distanza dal disastro nucleare di Fukushima, le autorità giapponesi ammettono che dell’acqua sotterranea radioattiva è fuoriuscita in mare. Bloccata per precauzione la pesca nella zona e messe al bando la carne bovina, latte, funghi e verdure, mentre 15 esperti dell’Agenzia internazionale dell’Energia atomica hanno raggiunto il Giappone per verificare la situazione. Michele Raviart ha intervistato l’ingegnere Massimo Sepielli, responsabile Unità tecnologie e impianti per la fissione e la gestione del materiale nucleare dell’Enea:RealAudioMP3

R. – L’idea è che loro abbiano avuto una contaminazione molto forte soprattutto dai reattori 2 e 3 e dalle relative piscine del combustibile. Avevano una massa d’acqua radioattiva molto elevata – si parla di 14 mila tonnellate – con contenuti di radioattività che naturalmente possono essere anche centinaia di volte superiori a quelli della radioattività naturale, dove sono presenti sia cesio 134, 137 e iodio, sia uranio e plutonio, direttamente provenienti dal nocciolo del reattore.

D. – Com’è avvenuto questo incidente e perché se ne parla solo ora?

R. – Potrebbe essersi aperta una falla, oppure potrebbero non essere riusciti perfettamente a sigillare delle zone che loro avevano inizialmente contenuto in un qualche modo provvisorio. Poi, al momento di andare a fare il lavoro completo, potrebbero non essere riusciti a portare a termine l’operazione e quindi c’è stato questo versamento. Non conosco esattamente le quantità che si sono versate rispetto al potenziale che era presente sotto i reattori.

D. – Quali sono i rischi per la popolazione?

R. – Dipenderà dal tipo di correnti marine, perché una parte di questi vari isotopi si va a depositare subito nella zona e si possono costituire dei fanghi: mi riferisco in particolare al cesio, che viene praticamente incamerato in questi fanghi. Ci sono dei tipi di pesci che vanno a mangiare nei fanghi e quindi possono incamerare questo cesio radioattivo. Altri isotopi possono avere la possibilità di allontanarsi di più e quindi andare all’interno del mare.

D. – Quali sarebbero invece le conseguenze nel mangiare questi pesci contaminati?

R. – Lo iodio si va a fissare sulla tiroide e quindi ci possono essere poi delle complicazioni a livello tiroideo, mentre il cesio si va a stabilizzare soprattutto sulle ossa o in particolare sul fegato. Però, in questo caso tutto il mercato del pesce nella zona viene sicuramente bloccato. Quindi, non avrei preoccupazioni per popolazioni lontane dal sito.

D. – Questi incidenti sono evitabili o sono rischi congeniti delle centrali nucleari?

R. – Sono assolutamente evitabili. Noi abbiamo fatto diversi convegni qui in Enea facendo un po’ l’excursus sui tre incidenti più grossi che ci sono stati nella storia del nucleare: Three Mile Island, Cernobyl e Fukushima. Tutti e tre hanno delle cause molto particolari. Il primo, Three Mile Island, fu causato da un errore degli operatori della sala controllo. Cernobyl fu causato da una manovra errata da parte della squadra di operazione, mentre il terzo incidente fu causato appunto da un sisma di grandissime proporzioni e da uno tsunami. Sono tre incidenti che possono essere evitati. Tutti e tre con i reattori della terza e quarta generazione che sono oggetto di studio. Sicuramente, incidenti di questo tipo non possono avvenire più e sicuramente non possono avvenire più in quel modo. Se dovessero accadere eventuali incidenti in futuro, avrebbero delle conseguenze assolutamente più contenute.







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