Coree, fallita trattativa su Kaesong. L’arcivescovo di Seoul: riprendere dialogo
Si è concluso con un nulla di fatto il quinto round di colloqui tra le due Coree per
la riapertura del sito industriale di Kaseong, geograficamente nel territorio nella
Corea del Nord, ma dove si trovano diverse imprese sudcoreane che impiegano personale
nordcoreano, chiuso unilateralmente da Pyongyang nell’aprile scorso, con il deteriorarsi
dei rapporti tra i due Paesi. I negoziati riprenderanno giovedì prossimo. La riapertura
di Kaesong non è soltanto “una necessità economica”, ma sarebbe anche “un simbolo
di riconciliazione e unificazione da realizzare attraverso il dialogo e con grandi
sforzi”: queste le parole dell’arcivescovo di Seoul, mons. Andrea Yeom Soo-jung, nell’omelia
della Messa celebrata nella sua residenza episcopale, alla presenza di industriali
e operai che lavoravano nel sito in questione. Prima della chiusura – ricorda AsiaNews
– Kaesong era considerato un simbolo, poiché l’unico esempio di cooperazione tra le
due Coree, nato nel 2002 dopo grandi sforzi diplomatici. “La chiusura del complesso
ha causato diversi danni – ha aggiunto il presule – ma non si deve perdere la speranza
e si deve continuare a pregare per la pace”. Alla Messa hanno partecipato anche alcuni
membri di “Rosario”, la comunità cattolica di lavoratori di Kaesong che in questi
anni si è riunita informalmente, dal momento che la libertà religiosa nel sito è vietata
dalla Corea del Nord. (R.B.)