2013-07-22 14:27:45

Attacchi islamisti nel Sinai: almeno 6 morti, nuovi scontri al Cairo


Nuovi scontri al Cairo tra oppositori e sostenitori del deposto presidente Morsi: si registra almeno un morto, numerosi i feriti. Le violenze continuano anche sul Sinai: è di almeno sei morti, tra poliziotti, militari e civili, e 11 feriti il bilancio complessivo dei nuovi attacchi compiuti la notte scorsa da miliziani islamisti in questa regione, dove sono stati assaltati dieci commissariati e posti di blocco militari sia nel capoluogo, el-Arish, sia a Rafah, al confine con la Striscia di Gaza. Sui motivi di queste violenze nella regione egiziana, dove imperversa anche la piaga dei sequestri di persona, Giancarlo La Vella ha sentito Stefano Torelli, esperto di Medio Oriente del portale “Equilibri.net”:RealAudioMP3

R. - E’ stato sempre così, storicamente, sin dagli accordi di pace che l’Egitto ha stretto con Israele e che hanno segnato il momento in cui la penisola del Sinai è ripassata sotto il controllo egiziano. Negli ultimi giorni le violenze sembrano soggette ad una escalation e questo sicuramente, da un lato, è connesso alla situazione politica egiziana, con la crisi che dal 3 luglio crea un momento di instabilità in tutto il Paese, ma soprattutto nella penisola del Sinai, che è la regione più sensibile.

D. – Nel Sinai si sta svolgendo anche il dramma delle tante persone sequestrate. Qual è l’obiettivo di questi movimenti che danno vita a violenze e attacchi?

R. – Oltre a vari gruppi criminali operano anche gruppi jihadisti, che fanno parte della galassia dell’islamismo radicale. Il Sinai ha sempre avuto una doppia funzione per questi gruppi: una è quella di una vera e propria base logistica per attività anche, eventualmente, fuori la penisola del Sinai e fuori dall’Egitto. Poi in questo particolare momento non è da escludere invece che la presenza di gruppi jihadisti e islamisti radicali sia invece mirata all’Egitto stesso. E’ una sorta di reazione a quello che è accaduto e alla mossa politica che è stata fatta dall’esercito in Egitto. Sicuramente non si può non notare che vi è proprio una correlazione temporale tra l’estromissione degli islamisti moderati al potere e questa escalation di violenza da parte di islamisti radicali invece nel Sinai.







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