A Rio oltre 6mila i giornalisti accreditati per la Gmg
Mons. Marcio Queiroz, oltre ad essere parroco nella favela di Varginha, dove
si recherà il Papa, è anche direttore generale della Comunicazione della Gmg. Roberto
Piermarini lo ha intervistato, chiedendogli innanzitutto di fare il punto sulla
presenza dei giornalisti accreditati per la visita del Pontefice:
R. – Abbiamo
finora circa 6.100 giornalisti accreditati, e per la maggioranza sono brasiliani e
dell’America Latina.
D. – La stampa, alla vigilia della visita del Papa e anche
della Gmg, come ha trattato questo evento?
R. – E’ stata una cosa stupenda!
Si sente proprio il desiderio di stare insieme, di ascoltare il Santo Padre … E questo
è eccezionale!
D. – C’è stata qualche polemica sui costi della Gmg, anche per
l’arrivo del Papa, ma poi sono stati smentiti dalla Chiesa, questi costi …
R.
– Sì: purtroppo, ci sono dei giornalisti che creano queste situazioni. Infatti, per
quanto riguarda i numeri che sono usciti, uno di loro ha preso ad esempio il fatto
che saranno 12mila uomini a occuparsi della sicurezza del Papa. Quanto guadagnano
questi uomini? Quanto costano al giorno? Allora, hanno fatto i conti e hanno visto
che si andrà a spendere una certa cifra. Però, di fatto, soldi pubblici dentro ai
conti della Gmg non ci sono mai stati.
D. – Per quanto riguarda Rio de Janeiro,
è stato scritto che non si accorgerà, Rio de Janeiro – che è una città multietnica,
internazionale – dell’arrivo di tanti giovani da tutto il mondo: lei pensa che sia
così?
R. – No. Anzi: Rio si è fermata a guardare i giovani! Fanno festa, con
questo, perché non l’hanno mai visto! Sì, è vero che abbiamo sempre stranieri; ma
che cantano, che parlano di Dio, che hanno uno scopo di fede … questo non c’è mai
stato! Quindi, è qualcosa di unico e di molto speciale per Rio!
D. – E poi,
non è un evento soltanto per Rio, ma anche per tutto il Brasile, perché molti arrivano
da altre città, fanno delle missioni e poi arrivano qui, a Rio …
R. – Sì: direi
che è un evento molto forte in modo speciale per l’America Latina. E’ il volto di
Dio che si riflette in questi giovani che arrivano da tutte le parti.