Marche: terremoto tra Ancona e Macerata, nessuna vittima
Un terremoto ha colpito nella notte sabato e domenica le Marche, tra la provincia
di Ancona e quella di Macerata. Molte le persone scese in strada e che hanno dormito
fuori dalle loro abitazione, anche se non c’è stato nessun danno rilevante agli edifici.
L’epicentro della scossa principale, di magnitudo 4,9 avvertita alle 3:32 è stato
localizzato nell’Adriatico centro-settentrionale, a pochi chilometri dalla costa marchigiana.
Oltre una decina le “repliche”, la più potente delle quali è stata di magnitudo 4.
I comuni più vicini all’epicentro sono Loreto, Numana, Sirolo e Porto Recanati. Intatta
la Basilica di Loreto e le altre chiese, controllate dai vigili del fuoco prima delle
messe della mattina. Sono circa due mesi che le Marche sono interessate da uno sciame
di 57 eventi sismici dal 14 luglio scorso. Nonostante le rassicurazioni delle istituzioni
comunque tanti turisti hanno deciso di lasciare la Marche e rinunciare alle vacanze.
Altro duro colpo per una regione già messa a dura prova dalla crisi.ma è fondato questo
Timore? E cosa dire alle persone per tranquillizzarle? Gabriella Ceraso lo
ha chiesto a Stefano Gresta presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica
e Vulcanologia:
R. – Più che
tranquillizzare le persone, guardo ai fatti, cioè la scossa di 4.9 corrisponde grosso
modo al massimo valore atteso per l’area, che in passato era 5.1. Non ci sono stati
danni, per cui le strutture – anche quelle alberghiere – hanno ben resistito alle
sollecitazioni di questa scossa. Le evidenze sono queste. Lì, nel 1972, c’è stata
una forte sequenza sismica e a seguito di quell’evento la Regione Marche ha iniziato
un programma di ristrutturazione edilizia che oggi ha dato i suoi frutti: cioè, il
fatto che non ci siano danni se non assolutamente risibili è l’evidenza che la, dove
si costruisce bene, del terremoto non c’è molto da temere.
D. – Non le chiedo
di fare previsioni perché so che i geofisici non ne fanno, però già una risposta è
quella che lei ha dato …
R. – La sequenza, come le altre sequenze che nell’ultimo
anno hanno interessato un po’ diverse regioni italiane, andrà evolvendo con, nella
norma, una diminuzione nel numero dei terremoti e nella loro energia; poi, ci potrà
essere qualche replica un po’ più forte avvertita dalla popolazione, ma va focalizzata
l’attenzione sul fatto che non ci sono stati danni.