"Un'occasione
di preghiera per quanti sono scomparsi e di rinnovata meditazione intorno al tremendo
flagello della guerra". Con queste parole Papa Francesco ha ricordato il 70° anniversario
del bombardamento del quartiere di S. Lorenzo a Roma, in un messaggio inviato al cardinale
vicario Vallini. Nella lettera il Papa ricorda come, il 19 luglio del 1943, Pio XII
"non esitò a correre tra le macerie ancora fumanti del quartiere per soccorrere e
consolare la popolazione sgomenta". L'opera della Santa Sede e della Chiesa in
favore degli scampati e degli sfollati, come pure per la ricostruzione della Basilica
di S. Lorenzo fuori le mura, distrutta da quelle bombe, è ricordata con dovizia di
particolari e una documentazione inedita, in una mostra curata da Giovanni Cipriani,
segretario del Centro per la promozione del libro. L'esposizione, allestita
nel porticato del chiostro della Basilica di S. Lorenzo, raccoglie, in una cinquantina
di pannelli foto d'epoca, documenti originali, prime pagine di quotidiani e riviste,
per ricostruire il contesto storico del primo bombardamento sulla Capitale, fino a
quel momento ritenuta inviolabile, che causò quasi 3.000 morti. La mostra illustra
il carteggio fra Papa Pacelli e il preidente Usa Roosvelt, che non evitò la strage
e evidenzia l'opera di soccorso del Vaticano per i sopravvissuti. Ricostruisce le
due storiche visite di Pio XII alla popolazione colpita, il 19 luglio e il 13 agosto
del '43. Evidenzia, inoltre, l'attenta opera di propaganda degli Alleati, che precedette
i bombardamenti, compiuta attraverso dei volantini, presentati nell'esposizione.
"Non è un caso che poco dopo le bombe di quel 19 luglio cade il regime fascista" spiega
Lidia Piccioni, docente di storia contemporane alla Sapienza
. "Gli Alleati decidono infatti, dopo parecchie titubanze, di colpire Roma, proprio
per dare il colpo di grazia al Regime". "Per la popolazione di S. Lorenzo, da sempre
fieramente anti-fascista, quelle bombe, pur essendo americane, restano, infatti, il
simbolo della distruzione finale portata dalla dittatura". (A cura di Fabio Colagrande)