2013-07-20 16:39:37

Settant'anni fa, cadevano le bombe su Roma


RealAudioMP3 "Un'occasione di preghiera per quanti sono scomparsi e di rinnovata meditazione intorno al tremendo flagello della guerra". Con queste parole Papa Francesco ha ricordato il 70° anniversario del bombardamento del quartiere di S. Lorenzo a Roma, in un messaggio inviato al cardinale vicario Vallini. Nella lettera il Papa ricorda come, il 19 luglio del 1943, Pio XII "non esitò a correre tra le macerie ancora fumanti del quartiere per soccorrere e consolare la popolazione sgomenta". L'opera della Santa Sede e della Chiesa in favore degli scampati e degli sfollati, come pure per la ricostruzione della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura, distrutta da quelle bombe, è ricordata con dovizia di particolari e una documentazione inedita, in una mostra curata da Giovanni Cipriani, segretario del Centro per la promozione del libro. L'esposizione, allestita nel porticato del chiostro della Basilica di S. Lorenzo, raccoglie, in una cinquantina di pannelli foto d'epoca, documenti originali, prime pagine di quotidiani e riviste, per ricostruire il contesto storico del primo bombardamento sulla Capitale, fino a quel momento ritenuta inviolabile, che causò quasi 3.000 morti. La mostra illustra il carteggio fra Papa Pacelli e il preidente Usa Roosvelt, che non evitò la strage e evidenzia l'opera di soccorso del Vaticano per i sopravvissuti. Ricostruisce le due storiche visite di Pio XII alla popolazione colpita, il 19 luglio e il 13 agosto del '43. Evidenzia, inoltre, l'attenta opera di propaganda degli Alleati, che precedette i bombardamenti, compiuta attraverso dei volantini, presentati nell'esposizione. "Non è un caso che poco dopo le bombe di quel 19 luglio cade il regime fascista" spiega Lidia Piccioni, docente di storia contemporane alla Sapienza . "Gli Alleati decidono infatti, dopo parecchie titubanze, di colpire Roma, proprio per dare il colpo di grazia al Regime". "Per la popolazione di S. Lorenzo, da sempre fieramente anti-fascista, quelle bombe, pur essendo americane, restano, infatti, il simbolo della distruzione finale portata dalla dittatura". (A cura di Fabio Colagrande)







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