Fiuggi Family Festival all'insegna della campagna "Uno di noi" in difesa della vita
umana
Al via questa domenica la sesta edizione del Fiuggi Family Festival, appuntamento
dedicato al cinema “per la famiglia”. Il tema di quest’edizione, che prevede un concorso
cinematografico, ma anche musica e rappresentazioni teatrali, sarà “Tutti per uno”.
Michele Raviart ha chiesto il perché di questa scelta ad Antonella Bevere
Astrei, presidente della manifestazione:
R. - Il tema
di quest’anno rappresenta l’unione di tutti i componenti del nucleo familiare verso
ciascun altro, quindi un’interazione reciproca che eleva potenza a ogni gesto, ogni
pensiero, ogni atto. Naturalmente, quando ci è venuto il mente il titolo di questa
edizione, “Tutti per uno”, avevamo nel cuore la campagna “Uno di noi” che si batte
per il riconoscimento della personalità giuridica dell’embrione. Il bimbo nel seno
della madre è uno di noi. Infatti, nel nostro Festival ci sarà poi la raccolta per
le firme per la petizione europea.
D. - Anche in questa edizione il cuore del
festival sarà il concorso cinematografico...
R. - Quest’anno, ci sono cinque
film internazionali inediti, sottotitolati che vengono proiettati in sale assolutamente
aperte al pubblico film. Si tratta di film non distribuiti nelle sale. In questo modo,
raccontiamo storie della famiglia e storie che possono parlare alla famiglia.
D.
- Come vengono scelti questi film?
R. - Questi film vengono scelti nei festival
internazionali: da Venezia, a Cannes, a Berlino ... Film che sappiano esprimere il
vissuto quotidiano, che raccontato in profondità, ha una valenza infinita. Ci sono
storie di sogni da realizzare; abbiamo, ad esempio, Touch of the light, che
racconta la storia di un pianista non vedente, oppure The Pearl, la storia
di una bimba che cerca disperatamente di salvare, aggrappandosi alle tradizioni della
sua cultura, la sua famiglia in rovina dal punto di vista economico. Sono storie che
vanno al fondo del cuore di ogni persona perché, è inutile negarlo, comunque chiunque
di noi viene da una famiglia e porta una famiglia nel cuore.
D. - Nell’industria
cinematografica contemporanea, qual è la sensibilità alle tematiche familiari?
R.
- Almeno qui in Italia facciamo difficoltà a trovare, salvo nell’animazione naturalmente,
storie comprensibili per tutti. Non c’è quell’attenzione che invece c’è in altri Paesi
verso le relazioni familiari, verso quello che può essere il benessere sostenuto dalla
società all’interno della famiglia. Noi non vogliamo avere un ruolo tipicamente politico
o sociale, però vogliamo affermare che se le famiglie stanno bene, la società sta
bene.
D. - Non solo film, ma anche musica e teatro. Tra le varie rappresentazioni
ne troviamo uno recitata da bambini disabili ...
R. - Loro portano in scena
quattro favole, e lo fanno con una grazia ed una capacità incredibili di intrattenere,
di divertire e di commuovere le persone. “Tutti per uno” è il nostro titolo. Sono
loro i tutti, e ciascuno degli spettatori sarà quell’unica persona che loro
vogliono intrattenere.