Caso Shalabayeva. No del Senato alla sfiducia per Alfano. Il commento di Mazzotta
Il Senato ha detto no alla mozione di sfiducia al ministro dell'Interno, Angelino
Alfano, promossa da M5S e Sel sul caso Shalabayeva. Ieri mattina, nel suo intervento
in aula, il premier Enrico Letta aveva chiesto al parlamento ''piena fiducia'' nella
sua ''determinazione e resistenza''. Alessandro Guarasci:
Il Senato boccia
la sfiducia al Alfano: 226 no, 55 si, 13 astenuti. ''L'espulsione della moglie di
Ablyazov e della sua figlioletta è per l’Italia motivo di imbarazzo e discredito''.
Così Enrico Letta al Senato in mattinata si era difeso dalle accuse delle opposizioni
sul caso Shalabayeva e ribadito che il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino
Alfano era all’oscuro dei dettagli della vicenda. Insomma, il premier ha assicurato
che i vertici del governo non furono coinvolti, e che la relazione del capo della
polizia Pansa svela aspetti che “lascia attoniti”, in particolare l’atteggiamento
dell’ambasciatore kazako definito “inaudito”. Per questo, l’esecutivo intende “intervenire
su norme e regole di ingaggio" al fine di evitare il ripetersi di casi simili. Ne
consegue che Letta ha chiesto all’aula di dire no alla mozione di sfiducia verso Alfano,
perché il voto di oggi, ha detto, “è un nuovo atto di fiducia al governo”. Il discorso
è stato salutato dagli applausi di Pd, Pdl e Scelta Civica. Fermi, invece, i senatori
di Sel, Lega e Movimento 5 Stelle.
Un risultato previsto, considerato che ieri
si era espresso per il no il gruppo del Pd al Senato, nonostante alcuni parlamentari
vicini a Matteo Renzi si siano astenuti. Dunque la maggioranza sembra esseri ricompattata.
Alessandro Guarasci ha sentito il presidente dell'Istituto Sturzo, Roberto
Mazzotta:
R. – Il problema
dell’affidabilità di un Paese, che è determinato anche dall’esistenza di un governo
che funzioni e di una maggioranza politica normale, è un problema vero! La necessità
di avere un minimo di stabilità di governo e di essere giudicati dai mercati, dagli
intermediari e dagli altri Paesi come Paesi governati senza problemi politici continui,
questa è una esigenza ! Molto importante! Anche se la circostanza nei confronti della
quale ci si è posti, in particolare del ministro degli Interni, fa riferimento a episodi
che danno una incommensurabile tristezza!
D. – Ma, secondo lei, oggi questo
governo e questa maggioranza sono più deboli?
R. – Il governo è nato debole,
per effetto del risultato elettorale che conosciamo e dell’esigenza di mettere insieme
i contendenti di sempre.
D. – Chi è più insidioso per il governo e per la
maggioranza Renzi o il Movimento 5 Stelle, secondo lei, in questo momento?
R.
– Renzi è un leader politico che certamente potrà fare tante belle cose nei prossimi
anni - io lo spero molto… - e fa parte di una schiera di leader politici che speriamo
emerga e vanga fuori. Il Movimento 5 Stelle è l’antipolitica! Il Movimento 5 Stelle
non è la pioggia, che è un’alternativa naturale al bel tempo: il Movimento 5 Stelle
è la grandine per un sistema democratico.