2013-07-18 14:56:14

Immigrazione, solidarietà e interesse possono andare d'accordo


RealAudioMP3 "Le politiche dovrebbero essere lungimiranti. Secondo le proiezioni demografiche, a metà secolo gli immigrati in Italia saranno 12 milioni, mentre adesso sono circa 5 milioni. Questo anche perché noi italiani siamo una popolazione tendezialmente vecchia. Se, come ci hanno detto, nei prossimi anni il Pil ricomincerà a crescere, avremmo bisogno della forza lavoro degli stranieri, come ne abbiamo avuto bisogno in passato". Franco Pittau, corrdinatore della redazione 'Idos', Dossier statistico immigrazione, commenta così i nuovi dati sull'integrazione e l'occupazione degli immigrati, presentati in settimana al Cnel di Roma. Il IX rapporto Cnel sugli 'indici di integrazione' afferma che la crisi economico-occupazionale ha peggiorato le condizioni d'inserimento sociale e lavorativo degli immigrati. Mentre il III rapporto annuale sugli 'immigrati nel mercato del lavoro' (Ministero del lavoro) rivela che accanto alla crescita dei disoccupati stranieri - ormai quasi 385 mila - si registra anche l'aumento dei lavoratori stranieri, 2 milioni e 334 mila nel 2012 con un auento di 82mila persone rispetto all'anno precedente. "In realtà noi italiani - commenta Pittau - dovremmo cambiare la prospettiva e considerare come la solidarietà verso gli immigrati si sposi benissimo con il nostro interesse. I lavoratori stranieri, infatti, ci hanno aiutato ad affrontare la crisi. Inoltre, la loro presenza in Italia - quando sono accolti bene - costituisce un ponte preziosissimo per il nostro export verso i, cosiddetti, paesi emergenti". (A cura di Fabio Colagrande)







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