2013-07-18 14:55:46

Il card. Hummes: il Papa alla Gmg mostrerà una Chiesa sempre più vicina ai poveri


In Brasile, ma anche in tutto il mondo, sono grandi le attese per la Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. Ma quale il messaggio del Papa in questo suo primo viaggio apostolico internazionale? Cristiane Murray lo ha chiesto al cardinale brasiliano Cláudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo:RealAudioMP3

R. – Credo che sarà un momento in cui anche lui vorrà sviluppare ancora di più il nuovo orientamento che lui propone alla Chiesa, con gesti, con il suo modo di rapportarsi con la gente, la prossimità … Lui visiterà soprattutto quelli che vivono alla “periferia”. Tutto il suo programma è fatto di questa sua priorità: le periferie, le persone che hanno bisogno, le persone che stanno soffrendo, i poveri … Lui insegna a tutti noi che non dobbiamo lavorare soltanto con grandi progetti, ma soprattutto rivolgerci alle persone che ci sono vicine, che sono lì, proprio davanti a noi e che hanno bisogno di un sorriso, di un abbraccio, di coraggio, di senso per la loro vita, di una luce che li guidi, di una consolazione. E lui tutto questo lo farà senz’altro. Credo che questo sarà sempre di nuovo un segno di come la Chiesa deve andare avanti: nella forma più semplice, più povera. Lui ci porta sempre di nuovo alle cose essenziali, e credo che questo lui lo farà ancora.

D. – Questa è un’occasione incredibile, inedita, anche per un Papa latinoamericano in Brasile …

R. – Sì, senz’altro sì. Ogni volta che io ripenso al Conclave, penso al miracolo di avere fatto questo salto di scegliere un latinoamericano: soltanto lo Spirito Santo avrebbe potuto fare questo, di portare i cuori dei cardinali – che in grandissima maggioranza non sono latinoamericani ma europei – hanno osato scegliere un latinoamericano, di una Chiesa relativamente giovane, ancora. E noi, adesso, siamo tanto felici! Credo che questo sarà un bel momento, anche per lui, tornare nell’America Latina che conosce tanto bene: anche il Brasile conosce molto bene! Un continente che ha una storia così bella, soprattutto dopo il Concilio, così piena di impegno per la Chiesa e per Gesù Cristo che l’America Latina sempre ha mostrato. E lui viene per dirci che vale la pena, che dobbiamo andare avanti: lui verrà per confermarci su questa strada. Io credo che sarà un momento molto, molto importante anche per lui: sentire i fratelli e le sorelle nella fede che lo appoggiano nel cammino che egli propone per la Chiesa.

D. – Lei a Rio de Janeiro terrà le catechesi per i giovani …

R. – Io credo che questo sia interessante: è sempre stato fatto, in tutte le Gmg. Io credo che adesso si insista di più nell’ascoltare i giovani: cioè, non bisogna soltanto parlare loro o celebrare le liturgie con loro, ma anche occorre farli partecipare. Vuol dire che il catechista espone un tema brevemente e poi i giovani fanno le domande: sul tema o altre domande che vogliono fare. Io penso che senz’altro sono i giovani che devono mostrare a noi cosa interessa loro di sapere, quali siano le grandi domande che hanno nel cuore e nella testa che avrebbero sempre voluto fare ma che forse non hanno avuto opportunità di fare; in questa occasione potranno farlo. Credo che questa libertà di dare la parola ai giovani renderà molto positive queste catechesi.







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