Nel programma della
28ma Giornata Mondiale della Gioventù ereditato da Benedetto XVI, Francesco ha inserito
alcuni appuntamenti da lui decisi personalmente. Presentando ai giornalisti il programma
del Viaggio Apostolico a Rio de Janeiro, padre Federico Lombardi, direttore della
Sala Stampa Vaticana, ha spiegato che papa Francesco ha voluto l'atto di devozione
alla Madonna di Aparecida, la visita a una favela, quella ad un ospedale e l'incontro
con il comitato del Celam, la Conferenza Episcopale dell'America Latina. Mons.
Giancarlo Petrini, vescovo di Camaçari, diocesi suffraganea di San Salvador
di Bahia, è tra i 250 catechisti alla Gmg, descrive il clima che c'è in Brasile
in questi giorni. "C'è un'attesa impressionante per l'arrivo del Papa. Sta conquistando
tutti, anche quelli che non vanno in chiesa, che non sono credenti. Francesco ha un
modo semplice di comunicare che tocca nel cuore delle persone. I giovani si sentono
immediatamente coinvolti. Ci aspettiamo una nuova pentecoste nella Chiesa". Stefania
Lo Verde, 27 anni, del Centro Missionario diocesano di Bergamo, educatrice ni una
scuola elementare nella diocesi di Serrinha, andrà a Rio per la sua prima Gmg:
"Mi sono preparata con tanta gioia, preghiera e pace nel cuore. Qui ci sono purtroppo
tanti giovani che sono lontani da Dio e che scelgono strade che li portano in dei
vicoli ciechi, come la droga e la violenza. Bisognerebbe accompagnare la loro spiritualità
fin da quando sono bambini". Mons. Ottorino Assolari, vescovo di Serrinha, racconta
la bellezza della settimana missionaria che precede gli incontri con il Papa.
"Io vedo che quando qualcuno viene dall'Italia, si rende conto della vivacità di questa
gente, della sua capacità di partecipazione ad eventi di questo genere. Penso che
questa modalità di vivere esperienze spirituali possa contagiare". Tra le novità di
questo primo viaggio internazionale di Papa Francesco, una riguarda la sua interazione
con i giornalisti al seguito e l'altra riguarda le misure di sicurezza: non si sottoporrà
ad una intervista sull'areo, non girerà con la papamobile blindata. Circa le manifestazioni
sociali che da un paio di mesi si stanno svolgendo nel paese latino americano, Mons.
Assolari afferma che "da un lato hanno suscitato qualche problema e qualche perplessità,
ma nella maggior parte dei casi non sono degerate e quindi non devono preoccupare.
Esse comunque sono il sintomo che l'insofferenza in Brasile è alta", spiega il presule.
"Se nello scenario internazionale il Brasile è un paese emergente, in realtà dà segni
di un'economia che sta arretrando molto. E' da più di vent'anni che sono qua e vedo
che ancora è forte la disuguaglianza tra le classi sociali. Molti dei nostri giovani
se ne vanno in cerca di avventure lavorative e le nostre terre restano decimate. Le
famiglie sono lacerate da modelli di vita alienanti. I giovani devono evangelizzare
i giovani. Io lo vado ripetendo sempre nelle mie visite pastorali. Non bisogna stancarsi.
Spero che la Gmg dia loro un po' più di coraggio, perché li vedo un po' timorosi.
I messaggi del Papa non sono degli slogan, vanno in profondità. Mi aspetto che si
colgano in questa grande peculiarità e ricchezza". (a cura di Antonella Palermo)