2013-07-17 11:44:40

Gmg di Rio de Janeiro: ampia sintesi del briefing di padre Lombardi


Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha tenuto nei giorni scorsi un briefing sul viaggio apostolico di Papa Francesco a Rio de Janeiro in Brasile, dal 22 al 29 luglio, in occasione della Giornata mondiale della gioventù. “Siamo tutti emozionati – ha esordito il portavoce vaticano – per “questo grande viaggio”, il “primo viaggio internazionale di Papa Francesco”.

“E’ un viaggio particolarmente significativo nel suo continente” - ha proseguito - e questo “dà naturalmente un tono molto particolare di attesa e di partecipazione. Non è stato però lui, come sappiamo, a decidere di fare il primo viaggio in America Latina, ma è stato il suo predecessore che aveva confermato la Giornata mondiale della gioventù a Rio e aveva confermato che ‘il Papa’ sarebbe stato presente, come in tutte le Giornate mondiali della gioventù, anche se il Papa non sarebbe stato lui. Quindi, Papa Francesco riprende l’eredità di Papa Benedetto, compiendo questo viaggio. Vi ricorderete – ha sottolineato padre Lombardi - che era successa praticamente la stessa cosa per il precedente cambio di pontificato, perché il primo viaggio di Benedetto XVI era stato in Germania, nella sua patria, a Colonia, per la Giornata mondiale della gioventù decisa dal suo predecessore Giovanni Paolo II. Quindi, è un simpatico parallelo”.

Il viaggio – ha detto padre Lombardi – “era già stato deciso ma certamente il programma, che adesso percorreremo, è stato anche adattato, diciamo pure intensificato e arricchito di ulteriori eventi con il cambio di pontificato. Il progetto che era stato fatto per Papa Benedetto era più leggero e invece con Papa Francesco si sono aggiunti alcuni elementi”, per esempio, “il pellegrinaggio ad Aparecida, oppure la visita alla favela, all’ospedale, l’incontro con il Comitato del Celam. Ecco, questi sono elementi che di per sé non erano in calendario nel primo progetto di viaggio, misurato più su Papa Benedetto XVI. Papa Francesco ha conservato gli stessi giorni, cioè la durata era stata prevista dal 22 al 29 anche prima del cambio di pontificato, però in questo periodo sono stati inseriti più eventi. In particolare, è stato inserito questo pellegrinaggio ad Aparecida, molto voluto da Papa Francesco” e che quindi “occupa un giorno che invece avrebbe potuto essere di riposo in una bozza precedente di programma”.

Riguardo alle visite dei Papi in Brasile, padre Lombardi ha ricordato che Giovanni Paolo II c’è stato quattro volte: tre per viaggi consistenti e una quarta solo per una tappa di atterraggio, andando verso l’Argentina. Benedetto XVI si è recato in Brasile una volta per la Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano ad Aparecida e per la canonizzazione di San Frei Galvão a San Paolo, con la tappa alla Fazenda da Esperança. Papa Francesco è il terzo Papa che va in Brasile.

“Il Papa – ha specificato padre Lombardi – è stato, naturalmente, invitato dai vescovi organizzatori e promotori della Giornata mondiale della gioventù”, mons. Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, e il cardinale Damasceno Assis, presidente della Conferenza episcopale del Brasile, e naturalmente anche dalla presidente Dilma Roussef, che era venuta in Vaticano “per l’inaugurazione del Pontificato e aveva incontrato il Papa il giorno seguente invitandolo esplicitamente ad andare in Brasile”. “Papa Francesco aveva confermato immediatamente, pochi giorni dopo la sua elezione, che avrebbe fatto questo viaggio per la Giornata mondiale della gioventù, e quindi ha permesso a tutta l’organizzazione di muoversi speditamente senza incertezze”.

L’idea delle Giornate mondiali della gioventù – ha ricordato ancora padre Lombardi – è nata con il Pontificato di Giovanni Paolo II: “sono incontri della gioventù del mondo con il Papa. Quindi, non si può pensare la Giornata mondiale della gioventù senza la presenza del Papa: è proprio uno degli elementi fondamentali di questo evento stesso”.

Padre Lombardi ha poi fatto riferimento alle proteste che in questi giorni stanno proseguendo in Brasile: “Molti – ha detto - si domanderanno se ce ne saranno anche in occasione della visita del Papa: lo vedremo. Noi abbiamo totale fiducia, come sempre, anche nella capacità da parte delle autorità di gestire autorevolmente e bene le situazioni, e quindi andiamo con totale serenità, sapendo che queste manifestazioni non hanno nulla di specifico nei confronti del Papa e della Chiesa. Quindi, andiamo con molta serenità incontro a questa visita in Brasile, sicuri che sarà una bellissima occasione”.

Per quanto riguarda il viaggio – ha proseguito padre Lombardi - si parte il 22 mattina da Fiumicino “perché il Papa risiede in Vaticano ed è normale che quando il Papa parte dal Vaticano vada a Fiumicino. Partiva da Ciampino – ha notato - quando scendeva da Castel Gandolfo”, mentre si torna, “come è abituale, a Ciampino per facilitare il ritorno senza disturbare il funzionamento dell’aeroporto di Fiumicino. Quindi, lo schema è assolutamente normale. Il seguito che accompagna il Papa sull’aereo è quello abituale”: ci saranno il segretario di Stato, il cardinale Bertone, il sostituto, mons. Becciu, il cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Commissione per l’America Latina, e il cardinale Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata, che è attualmente l’unico cardinale brasiliano in funzione in Curia. Poi ci sono gli altri membri normali del seguito, che sono i cerimonieri, gli incaricati della comunicazione, gli incaricati della Gendarmeria, gli incaricati della Guardia Svizzera, il dottore … Al seguito, durante la permanenza in Brasile, si uniscono come spesso avviene in occasione di viaggi – ha detto padre Lombardi - altre persone. In questo caso, saranno l’arcivescovo di Rio de Janeiro e il presidente della Conferenza episcopale, quindi mons. Tempesta e il cardinale Damasceno Assis. Poi, ci saranno i responsabili del Consiglio dei Laici, il cardinale Rylko e mons. Clemens, responsabili delle Giornate mondiali della gioventù dal punto di vista della Curia, e il nunzio mons. Giovanni d’Aniello con i suoi stretti collaboratori.

Durante il viaggio in aereo – ha affermato padre Lombardi – l’incontro con i giornalisti non seguirà lo schema abituale domande-risposte. Il Papa verrà in mezzo ai giornalisti e li saluterà tutti: “sarà certamente un bell’incontro, anche ampio, cordiale, però non con la formula dell’intervista preparata”.

L’arrivo in Brasile – ha proseguito - è previsto nel pomeriggio alle 16 locali, saranno le 21 in Italia; all’aeroporto ci sarà anche la signora presidente Dilma Roussef, ma i discorsi per la cerimonia di benvenuto si svolgeranno al Palazzo di Guanabara, che è sede del governo dello Stato di Rio de Janeiro. Qui ci sarà anche l’incontro privato tra il Papa e la signora presidente e poi i brevi incontri con il governatore dello Stato di Rio de Janeiro e con il sindaco della città. Il Brasile è uno Stato federale – ha ricordato padre Lombardi - quindi ci sono i tre livelli: la municipalità, lo Stato di Rio de Janeiro e il governo federale. Quindi, ci sono le autorità di tutti e tre i livelli che salutano il Santo Padre.


“Per gli spostamenti del Papa nella città – ha sottolineato - si usa macchina coperta per certi tratti – magari quelli più lunghi – e poi però ci sono ampi tratti, invece, in macchina scoperta. La macchina scoperta è la jeep che usa normalmente nella Piazza di San Pietro e che abbiamo sempre visto in tutte le udienze generali. Ne sono state portate due: qualcuno dice, perché una bianca e una verde? Perché quella verde è la riserva, se ce ne fosse bisogno, ma non c’è un motivo particolare”.

Nel pomeriggio, dopo la visita al Palazzo di Guanabara e la cerimonia di accoglienza, - ha proseguito padre Lombardi - c’è il trasferimento alla residenza dove starà il Papa in questo periodo, che si chiama Sumaré: è un centro dove vi sono diverse realtà della diocesi di Rio de Janeiro, e che si trova su una collina a 400 metri d’altezza, vicina alla città. I trasferimenti sono di 7-8 chilometri da Guanabara a Sumaré. “Dovete ricordare che normalmente il Papa quando è all’estero, – ha notato padre Lombardi - sta nella nunziatura, se c’è la nunziatura nella città nella quale va; ma qui siamo a Rio de Janiero, che non è la capitale, quindi la nunziatura si trova a Brasilia, qui non c’è una nunziatura, e allora si va in questo centro che è stato anche in passato la residenza di Giovanni Paolo II quando ha fatto i suoi viaggi in Brasile e si trovava a Rio de Janeiro”.

La presenza del Papa in questo luogo, un po’ fuori dal centro della città – ha sottolineato - non dà problemi di traffico o di organizzazione, dal punto di vista della città. E’ un posto con vegetazione, quindi “può essere distensivo anche per il giorno in cui il Papa farà il suo giorno di riposo: perché il giorno successivo, il martedì, il Papa non ha attività pubblica di nessun genere, quindi è un giorno in cui lui rimane a Sumaré e si prepara ulteriormente, ma è libero da impegno”.

Martedì, tuttavia – ha specificato – ci sono eventi interessanti: nella mattinata, c’è un incontro al Corcovado delle autorità con il cardinale segretario di Stato e il seguito, in cui gli offrono la medaglia commemorativa. Poi, nel pomeriggio, c’è già il grande avvenimento, però senza la presenza del Papa, che è la Santa Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù. “Anche in passato, come ricorderete – ha detto padre Lombardi - questa Messa di apertura è avvenuta sempre senza la partecipazione del Santo Padre, ma con la presidenza dell’arcivescovo della città e la partecipazione del cardinale Rylko. Quindi, avremo mons. Tempesta, il cardinale Rylko e i giovani per questa Messa di apertura che avviene a Copacabana”.

Il mercoledì, invece – ha detto il portavoce vaticano - incomincia il programma intenso del Santo Padre, ed è dedicato principalmente al pellegrinaggio ad Aparecida, “fortemente voluto dal Santo Padre, sia per motivo di devozione mariana personale – sappiamo che Aparecida è un grande santuario mariano, visitato da milioni di fedeli ogni anno” e sia per il fatto che presso questo Santuario si è svolta “la grande assemblea dell’episcopato latinoamericano che ha dato luogo al documento di Aparecida la cui redazione è stata guidata proprio dall’allora cardinale Bergoglio”. Padre Lombardi ha quindi suggerito di rileggere il Documento di Aparecida, che “è qualcosa che il Papa ha molto presente – evidentemente – perché ha avuto parte determinante nella sua redazione ed esprime molto anche le sue prospettive sulla missionarietà della Chiesa nel nostro tempo e nel continente latinoamericano. E, come avete saputo – ha aggiunto - ogni volta che un presidente dell’America Latina viene a visitare il Santo Padre, il Santo Padre alla fine gli dà una buona lettura offrendogli il Documento di Aparecida e suggerendogli di leggerlo durante il viaggio di ritorno. Quindi, è un documento a cui il Santo Padre dà una notevole importanza e un notevole significato”.

Il Papa va ad Aparecida, la mattina di mercoledì, in elicottero; arriva verso le 9.30, recandosi direttamente alla cappella del Santuario, dove è conservata l’immagine della Madonna di Aparecida. “La storia di questa immagine – ha detto padre Lombardi - è bellissima: i tre pescatori che nel fiume trovano, pescando, la statua rotta, però prima viene su il pezzo principale poi dopo, rilanciano le reti e viene la testa … Quindi, è una Madonna nera, spezzata e questo si riferisce probabilmente anche al tempo della schiavitù e delle vite delle persone che soffrono … Quindi, è una storia molto bella che vale la pena di essere riletta e capita nella sua intensità e che dice poi anche il perché di questa grande devozione popolare. Ricordatevi che Papa Francesco alla devozione popolare, alla religiosità popolare – anche nel Documento di Aparecida, ma anche nella sua storia precedente in Argentina – ha sempre dedicato una grandissima importanza”. Il Papa si sposta poi nella grandissima Aula della Basilica per la celebrazione della Messa, che si svolge dunque all’interno e non all’esterno perché questa tappa del viaggio – ha precisato - è un atto di devozione personale del Papa. Alla fine, il Papa va su un balcone per salutare anche le persone che siano rimaste eventualmente all’esterno.

“Il Papa – ha continuato padre Lombardi - ha voluto dare a questa visita alla Madonna di Aparecida anche il significato di preghiera per la Giornata mondiale della gioventù, per i giovani che incontrerà, e anche per il suo pontificato. Quindi, una specie di consacrazione, di offerta di sé alla Madonna ma domandando la sua protezione per la Gmg e per il pontificato”. Poi, il Papa si sposta al Seminario “Bom Jesus”, che si trova vicinissimo alla Basilica e lì era stato anche Benedetto XVI. Lì c’è il pranzo con i vescovi della Regione di Aparecida; dopo un momento di sosta, riparte in elicottero per ritornare a Rio. Padre Lombardi ha ribadito che la tappa ad Aperecida è un atto di devozione personale e per questo tutti i vescovi della Giornata mondiale della gioventù rimangono a Rio per tenere le loro catechesi che si svolgono in almeno 300 luoghi diversi nelle diverse lingue.

Il Papa torna a Rio nel pomeriggio in elicottero e va direttamente presso l’ospedale São Francisco de Assis na Providência de Deus, un ospedale del venerabile Ordine Terziario francescano, che cura in particolare giovani, indigenti e persone dipendenti da droghe e alcol: “Questa visita – ha detto padre Lombardi - ha un significato simbolico, non solo per quelli che sono presenti in quell’ospedale, ma anche per le altre comunità, le altre istituzioni e tutte le persone che operano in questo campo”. Il Papa si reca nella cappella e poi si sposta nel cortile dove terrà il suo discorso.

Giovedì mattina, il Papa va al Palazzo della Città, cioè alla sede del municipio della città di Rio de Janeiro. Arriva verso le 9.45 e lì gli vengono consegnate le chiavi della città, in modo simbolico, e benedice le bandiere olimpiche. Il Brasile in questi anni – ha ricordato padre Lombardi ha organizzato e organizza grandi eventi: c’è stata la Confederation Cup nelle settimane passate; c’è la Giornata mondiale della gioventù, ci sarà la Coppa del mondo di calcio e ci saranno poi le Olimpiadi e per questo vengono benedette le bandiere dei giochi olimpici e para-olimpici. Ci saranno presenti sportivi, atleti, in particolare giovani, brasiliani, in rappresentanza del mondo dello sport. Quindi, c’è anche questo atto di attenzione al mondo dello sport.

Dopo il Papa si trasferisce alla Comunità di Varginha. “E’ una favela – ha detto padre Lombardi - di dimensioni relativamente piccole, una delle molte che si trovano inserite nel tessuto della città di Rio e delle città brasiliane”. E’ considerata una favela sicura, in quanto sono state compiute operazioni per eliminare armi e droghe e consentire quindi una vita pacifica. Il Papa si reca nella chiesa e benedice l’altare: c’è una preghiera specifica prevista per la benedizione dell’altare e del nuovo ambone della chiesa di questa comunità. Poi si sposta a piedi all’interno di Varginha. Durante l’itinerario – ha affermato padre Lombardi – “è previsto che entri in una abitazione, incontri brevemente una famiglia. Poi continua il suo itinerario fino al campo di calcio dove c’è l’incontro con la comunità e il discorso del Papa e le offerte di doni da parte dei bambini e delle persone della comunità al Papa”. “Non è il primo Papa che va a Rio in una favela – ha ricordato il portavoce vaticano - Anche Giovanni Paolo II era stato alla favela Vidigal, in uno dei suoi viaggi in Brasile. Quindi, è un atto che già Giovanni Paolo II aveva compiuto”.

Nel pomeriggio di giovedì c’è la festa di accoglienza dei giovani a Copacabana, quindi – ha sottolineato - il primo grande incontro del Papa con i giovani della Giornata mondiale della gioventù. A Copacabana è stato allestito un grande palco: c’è un lungo itinerario sull’auto scoperta in mezzo ai giovani che sono distribuiti lungo la costa. Nella festa di accoglienza – ha specificato padre Lombardi - ci sono degli interventi di giovani che rappresentano la vita quotidiana di Rio. Poi, cinque giovani che rappresentano i cinque continenti salutano l’arrivo di Papa Francesco. Quindi, c’è il saluto dell’arcivescovo, il saluto e il discorso del Papa. Non si tratta di una Messa: si tratta di una festa di accoglienza con lettura della Parola di Dio.

Venerdì mattina la giornata comincia con le confessioni. Il Papa si reca in una località che si chiama “Quinta da Boa Vista”, dove sono stati organizzati i luoghi per le confessioni. Sono cento confessionali che rimangono in funzione durante tutti i giorni della Giornata mondiale della gioventù; sono fatti in un modo particolare, ispirati alla sagoma del Corcovado, con in cima la croce di Gesù. Il Papa è previsto che confessi cinque ragazzi che sono stati sorteggiati e che possono esprimersi in portoghese, spagnolo o italiano. Benedetto XVI ha fatto la stessa cosa a Madrid – ha sottolineato padre Lombardi - e quindi queste confessioni non sono una prima assoluta, ma si pongono in continuità con quanto già avvenuto.

Dopo le confessioni, il Papa si sposta all’arcivescovado e qui, verso le 11.30, ci sono diversi piccoli eventi in sequenza. Il primo è l’incontro privato con cinque giovani detenuti: il Papa – ha osservato padre Lombardi - ci tiene alla pastorale carceraria, all’incontro con i giovani detenuti. Era già stato a Casal del Marmo il 28 marzo scorso. Dopo questo incontro, il Papa e l’arcivescovo si recano nella cappella, salutano le suore, le persone della residenza e poi vanno al balcone centrale del Palazzo arcivescovile per la recita dell’Angelus Domini di fronte ai tanti fedeli che saranno presenti. Poi, il Papa rientra nel Palazzo, saluta il Comitato organizzatore delle Giornate mondiali e pranza con i giovani: questo – ha sottolineato padre Lombardi - è un altro degli appuntamenti classici delle Giornate mondiali della gioventù. Ci sono 12 giovani, metà ragazzi e metà ragazze; cinque coppie rappresentano i diversi continenti e una il Brasile. E’ un pranzo privato, cioè ci saranno solo i giovani, l’arcivescovo e il Santo Padre: un momento molto semplice, spontaneo, gioioso.

Il giorno di sabato comincia con una grande Messa nella cattedrale di Rio de Janeiro, alle 9 del mattino, con i vescovi della Giornata mondiale della gioventù, i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi. La cattedrale è molto grande, quindi può ospitare alcune migliaia di persone. Si pensa che i vescovi presenti saranno un migliaio e forse anche più. Dopo questa Messa, il Papa passa rapidamente al Teatro municipale di Rio de Janeiro, dove alle ore 11.15 c’è l’incontro con la classe dirigente del Brasile. Quindi, questo – ha detto padre Lombardi - è un grande evento, particolare, nel quadro del viaggio, che parla alla società brasiliana nel suo insieme e forse anche al Continente, in quanto è presente il Corpo Diplomatico.

Dopodiché, il Papa incontra e pranza con i cardinali e i vescovi del Brasile, presso l’arcivescovado di Rio de Janeiro: qui – ha affermato padre Lombardi - desidera fare un discorso specifico anche per i vescovi del Brasile.

Nella sera di sabato, si reca a Guaratiba, in un’area che è stata battezzata “Campus Fidei”, per la Veglia di preghiera con i giovani. Si tratta di un’area – ha osservato padre Lombardi - che può ospitare un paio di milioni di persone. Sul grande palco si erge una croce di ferro alta 33 metri, a ricordare gli anni dell’età di Cristo; poi ci sono altri due bracci che sono simbolo di due mani in preghiera, dalle due parti dell’altare; sullo sfondo, una serie di 360 torri che evocano l’organo delle chiese, quindi invitando alla preghiera e alla lode di Dio. La Veglia di preghiera comincia – da programma – verso le sette e mezzo: è una liturgia della Parola costituita anche da elementi scenografici e poi da un tempo di adorazione. La scenografia – ha spiegato padre Lombardi – mostra dei giovani che sono intenti a costruire una chiesa portando i vari elementi che poi verranno smontati e portati verso diverse direzioni, con il senso di costruire la Chiesa e della missionarietà. Il Papa tiene un discorso che intende rispondere alle domande e alle attese dei giovani presenti. La seconda parte della Veglia è una processione con il Santissimo Sacramento seguita dall’adorazione eucaristica: “quindi – ha specificato il portavoce vaticano - ha l’impostazione di preghiera e di adorazione che conosciamo dai tempi di Colonia. Se vi ricordate, la prima volta in cui la Veglia ha avuto l’elemento dell’adorazione eucaristica come elemento essenziale è stata la Giornata mondiale della gioventù di Colonia. Da allora, poi anche a Sydney e così via, e a Madrid c’è stata quell’adorazione assolutamente indimenticabile dopo la tempesta, che nessuno di noi può dimenticare”. Così, “l’adorazione è diventata un elemento molto importante delle Giornate”.

Il Papa – ha proseguito il direttore della Sala Stampa – torna poi a dormire a Sumaré mentre i giovani rimangono sul Campus Fidei e la mattina dopo di nuovo qui per celebrare alle 10 la grande Messa conclusiva della Giornata mondiale. La signora presidente ha detto che sarà presente. La Messa è quella per l’evangelizzazione dei popoli. A questo proposito padre Lombardi ha ricordato il motto di questa Giornata mondiale della gioventù, che è: “Ide e fazei discípulos entre todas as nações”, “Andate e fate discepoli in tutte le nazioni del mondo”. Alla fine della Messa, c’è l’atto classico dell’invio: il Papa dà una croce e un libro di preghiere ai giovani che, simbolicamente e in rappresentanza degli altri – vengono a prendere da lui questi segni, e sono cinque coppie, come sempre, per i cinque continenti. Poi il Papa annuncia il luogo della prossima Giornata mondiale della gioventù.

Il Papa rientra a Sumaré per il pranzo; alle 16.00 incontra il Comitato di coordinamento del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano. Anche questo si tratta di un incontro voluto proprio dal Papa. Il Comitato di coordinamento del Celam infatti doveva riunirsi – ha detto padre Lombardi - e il Papa ha voluto incontrarlo all’inizio dei lavori: “Quindi sarà sicuramente un discorso significativo per quanto riguarda le prospettive della Chiesa e la missione della Chiesa nel Continente, per i rappresentanti di questo organismo che raccoglie le 22 Conferenze episcopali del Continente”.

Dopo questo evento il Papa si trasferisce a Rio Centro per incontrare i volontari della Gmg. Si tratta del ringraziamento da parte del Santo Padre per i giovani che si sono impegnati e che hanno reso possibile, con la loro gratuita collaborazione, questi eventi straordinari. Secondo le previsioni, dovrebbero essercene 15 mila in rappresentanza di 60 mila. Il Papa da qui continua direttamente verso l’aeroporto; alle ore 18.30 è previsto il congedo con i discorsi della signora presidente e del Papa. Quindi si parte alle ore 19 del Brasile che è la mezzanotte di Roma e si arriva a Roma prevedibilmente verso le 11.30 del lunedì.

Padre Lombardi ha quindi aggiunto che la signora presidente del Brasile ha invitato i presidenti dei Paesi dell’America Latina che lo desiderassero a venire a Rio in questa occasione. Il Santo Padre – ha poi concluso – prevedo parlerà parte in portoghese e parte in spagnolo, “perché il Papa in spagnolo si sente a casa, evidentemente, molte persone capiranno lo spagnolo, in America Latina, e quindi è possibile che se vuole parlare spontaneamente o fare degli interventi, usi questa lingua, che conosce meglio”.








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