Gmg di Rio de Janeiro: ampia sintesi del briefing di padre Lombardi
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha tenuto
nei giorni scorsi un briefing sul viaggio apostolico di Papa Francesco a Rio de Janeiro
in Brasile, dal 22 al 29 luglio, in occasione della Giornata mondiale della gioventù.
“Siamo tutti emozionati – ha esordito il portavoce vaticano – per “questo grande viaggio”,
il “primo viaggio internazionale di Papa Francesco”.
“E’ un viaggio particolarmente
significativo nel suo continente” - ha proseguito - e questo “dà naturalmente un tono
molto particolare di attesa e di partecipazione. Non è stato però lui, come sappiamo,
a decidere di fare il primo viaggio in America Latina, ma è stato il suo predecessore
che aveva confermato la Giornata mondiale della gioventù a Rio e aveva confermato
che ‘il Papa’ sarebbe stato presente, come in tutte le Giornate mondiali della gioventù,
anche se il Papa non sarebbe stato lui. Quindi, Papa Francesco riprende l’eredità
di Papa Benedetto, compiendo questo viaggio. Vi ricorderete – ha sottolineato padre
Lombardi - che era successa praticamente la stessa cosa per il precedente cambio di
pontificato, perché il primo viaggio di Benedetto XVI era stato in Germania, nella
sua patria, a Colonia, per la Giornata mondiale della gioventù decisa dal suo predecessore
Giovanni Paolo II. Quindi, è un simpatico parallelo”.
Il viaggio – ha detto
padre Lombardi – “era già stato deciso ma certamente il programma, che adesso percorreremo,
è stato anche adattato, diciamo pure intensificato e arricchito di ulteriori
eventi con il cambio di pontificato. Il progetto che era stato fatto per Papa Benedetto
era più leggero e invece con Papa Francesco si sono aggiunti alcuni elementi”, per
esempio, “il pellegrinaggio ad Aparecida, oppure la visita alla favela, all’ospedale,
l’incontro con il Comitato del Celam. Ecco, questi sono elementi che di per sé non
erano in calendario nel primo progetto di viaggio, misurato più su Papa Benedetto
XVI. Papa Francesco ha conservato gli stessi giorni, cioè la durata era stata prevista
dal 22 al 29 anche prima del cambio di pontificato, però in questo periodo sono stati
inseriti più eventi. In particolare, è stato inserito questo pellegrinaggio ad Aparecida,
molto voluto da Papa Francesco” e che quindi “occupa un giorno che invece avrebbe
potuto essere di riposo in una bozza precedente di programma”.
Riguardo alle
visite dei Papi in Brasile, padre Lombardi ha ricordato che Giovanni Paolo II c’è
stato quattro volte: tre per viaggi consistenti e una quarta solo per una tappa di
atterraggio, andando verso l’Argentina. Benedetto XVI si è recato in Brasile una volta
per la Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano ad Aparecida e per la canonizzazione
di San Frei Galvão a San Paolo, con la tappa alla Fazenda da Esperança. Papa Francesco
è il terzo Papa che va in Brasile.
“Il Papa – ha specificato padre Lombardi
– è stato, naturalmente, invitato dai vescovi organizzatori e promotori della Giornata
mondiale della gioventù”, mons. Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, e il
cardinale Damasceno Assis, presidente della Conferenza episcopale del Brasile, e naturalmente
anche dalla presidente Dilma Roussef, che era venuta in Vaticano “per l’inaugurazione
del Pontificato e aveva incontrato il Papa il giorno seguente invitandolo esplicitamente
ad andare in Brasile”. “Papa Francesco aveva confermato immediatamente, pochi giorni
dopo la sua elezione, che avrebbe fatto questo viaggio per la Giornata mondiale della
gioventù, e quindi ha permesso a tutta l’organizzazione di muoversi speditamente senza
incertezze”.
L’idea delle Giornate mondiali della gioventù – ha ricordato ancora
padre Lombardi – è nata con il Pontificato di Giovanni Paolo II: “sono incontri della
gioventù del mondo con il Papa. Quindi, non si può pensare la Giornata mondiale della
gioventù senza la presenza del Papa: è proprio uno degli elementi fondamentali di
questo evento stesso”.
Padre Lombardi ha poi fatto riferimento alle proteste
che in questi giorni stanno proseguendo in Brasile: “Molti – ha detto - si domanderanno
se ce ne saranno anche in occasione della visita del Papa: lo vedremo. Noi abbiamo
totale fiducia, come sempre, anche nella capacità da parte delle autorità di gestire
autorevolmente e bene le situazioni, e quindi andiamo con totale serenità, sapendo
che queste manifestazioni non hanno nulla di specifico nei confronti del Papa e della
Chiesa. Quindi, andiamo con molta serenità incontro a questa visita in Brasile, sicuri
che sarà una bellissima occasione”.
Per quanto riguarda il viaggio – ha proseguito
padre Lombardi - si parte il 22 mattina da Fiumicino “perché il Papa risiede in Vaticano
ed è normale che quando il Papa parte dal Vaticano vada a Fiumicino. Partiva da Ciampino
– ha notato - quando scendeva da Castel Gandolfo”, mentre si torna, “come è abituale,
a Ciampino per facilitare il ritorno senza disturbare il funzionamento dell’aeroporto
di Fiumicino. Quindi, lo schema è assolutamente normale. Il seguito che accompagna
il Papa sull’aereo è quello abituale”: ci saranno il segretario di Stato, il cardinale
Bertone, il sostituto, mons. Becciu, il cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione
per i Vescovi e presidente della Commissione per l’America Latina, e il cardinale
Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata, che è attualmente
l’unico cardinale brasiliano in funzione in Curia. Poi ci sono gli altri membri normali
del seguito, che sono i cerimonieri, gli incaricati della comunicazione, gli incaricati
della Gendarmeria, gli incaricati della Guardia Svizzera, il dottore … Al seguito,
durante la permanenza in Brasile, si uniscono come spesso avviene in occasione di
viaggi – ha detto padre Lombardi - altre persone. In questo caso, saranno l’arcivescovo
di Rio de Janeiro e il presidente della Conferenza episcopale, quindi mons. Tempesta
e il cardinale Damasceno Assis. Poi, ci saranno i responsabili del Consiglio dei Laici,
il cardinale Rylko e mons. Clemens, responsabili delle Giornate mondiali della gioventù
dal punto di vista della Curia, e il nunzio mons. Giovanni d’Aniello con i suoi stretti
collaboratori.
Durante il viaggio in aereo – ha affermato padre Lombardi –
l’incontro con i giornalisti non seguirà lo schema abituale domande-risposte. Il Papa
verrà in mezzo ai giornalisti e li saluterà tutti: “sarà certamente un bell’incontro,
anche ampio, cordiale, però non con la formula dell’intervista preparata”.
L’arrivo
in Brasile – ha proseguito - è previsto nel pomeriggio alle 16 locali, saranno le
21 in Italia; all’aeroporto ci sarà anche la signora presidente Dilma Roussef, ma
i discorsi per la cerimonia di benvenuto si svolgeranno al Palazzo di Guanabara, che
è sede del governo dello Stato di Rio de Janeiro. Qui ci sarà anche l’incontro privato
tra il Papa e la signora presidente e poi i brevi incontri con il governatore dello
Stato di Rio de Janeiro e con il sindaco della città. Il Brasile è uno Stato federale
– ha ricordato padre Lombardi - quindi ci sono i tre livelli: la municipalità, lo
Stato di Rio de Janeiro e il governo federale. Quindi, ci sono le autorità di tutti
e tre i livelli che salutano il Santo Padre.
“Per gli spostamenti del Papa
nella città – ha sottolineato - si usa macchina coperta per certi tratti – magari
quelli più lunghi – e poi però ci sono ampi tratti, invece, in macchina scoperta.
La macchina scoperta è la jeep che usa normalmente nella Piazza di San Pietro e che
abbiamo sempre visto in tutte le udienze generali. Ne sono state portate due: qualcuno
dice, perché una bianca e una verde? Perché quella verde è la riserva, se ce ne fosse
bisogno, ma non c’è un motivo particolare”.
Nel pomeriggio, dopo la visita
al Palazzo di Guanabara e la cerimonia di accoglienza, - ha proseguito padre Lombardi
- c’è il trasferimento alla residenza dove starà il Papa in questo periodo, che si
chiama Sumaré: è un centro dove vi sono diverse realtà della diocesi di Rio de Janeiro,
e che si trova su una collina a 400 metri d’altezza, vicina alla città. I trasferimenti
sono di 7-8 chilometri da Guanabara a Sumaré. “Dovete ricordare che normalmente il
Papa quando è all’estero, – ha notato padre Lombardi - sta nella nunziatura, se c’è
la nunziatura nella città nella quale va; ma qui siamo a Rio de Janiero, che non è
la capitale, quindi la nunziatura si trova a Brasilia, qui non c’è una nunziatura,
e allora si va in questo centro che è stato anche in passato la residenza di Giovanni
Paolo II quando ha fatto i suoi viaggi in Brasile e si trovava a Rio de Janeiro”.
La presenza del Papa in questo luogo, un po’ fuori dal centro della città
– ha sottolineato - non dà problemi di traffico o di organizzazione, dal punto di
vista della città. E’ un posto con vegetazione, quindi “può essere distensivo anche
per il giorno in cui il Papa farà il suo giorno di riposo: perché il giorno successivo,
il martedì, il Papa non ha attività pubblica di nessun genere, quindi è un giorno
in cui lui rimane a Sumaré e si prepara ulteriormente, ma è libero da impegno”.
Martedì,
tuttavia – ha specificato – ci sono eventi interessanti: nella mattinata, c’è un incontro
al Corcovado delle autorità con il cardinale segretario di Stato e il seguito, in
cui gli offrono la medaglia commemorativa. Poi, nel pomeriggio, c’è già il grande
avvenimento, però senza la presenza del Papa, che è la Santa Messa di apertura della
Giornata mondiale della gioventù. “Anche in passato, come ricorderete – ha detto padre
Lombardi - questa Messa di apertura è avvenuta sempre senza la partecipazione del
Santo Padre, ma con la presidenza dell’arcivescovo della città e la partecipazione
del cardinale Rylko. Quindi, avremo mons. Tempesta, il cardinale Rylko e i giovani
per questa Messa di apertura che avviene a Copacabana”.
Il mercoledì, invece
– ha detto il portavoce vaticano - incomincia il programma intenso del Santo Padre,
ed è dedicato principalmente al pellegrinaggio ad Aparecida, “fortemente voluto dal
Santo Padre, sia per motivo di devozione mariana personale – sappiamo che Aparecida
è un grande santuario mariano, visitato da milioni di fedeli ogni anno” e sia per
il fatto che presso questo Santuario si è svolta “la grande assemblea dell’episcopato
latinoamericano che ha dato luogo al documento di Aparecida la cui redazione è stata
guidata proprio dall’allora cardinale Bergoglio”. Padre Lombardi ha quindi
suggerito di rileggere il Documento di Aparecida, che “è qualcosa che il Papa ha molto
presente – evidentemente – perché ha avuto parte determinante nella sua redazione
ed esprime molto anche le sue prospettive sulla missionarietà della Chiesa nel nostro
tempo e nel continente latinoamericano. E, come avete saputo – ha aggiunto - ogni
volta che un presidente dell’America Latina viene a visitare il Santo Padre, il Santo
Padre alla fine gli dà una buona lettura offrendogli il Documento di Aparecida e suggerendogli
di leggerlo durante il viaggio di ritorno. Quindi, è un documento a cui il Santo Padre
dà una notevole importanza e un notevole significato”.
Il Papa va ad Aparecida,
la mattina di mercoledì, in elicottero; arriva verso le 9.30, recandosi direttamente
alla cappella del Santuario, dove è conservata l’immagine della Madonna di Aparecida.
“La storia di questa immagine – ha detto padre Lombardi - è bellissima: i tre pescatori
che nel fiume trovano, pescando, la statua rotta, però prima viene su il pezzo principale
poi dopo, rilanciano le reti e viene la testa … Quindi, è una Madonna nera, spezzata
e questo si riferisce probabilmente anche al tempo della schiavitù e delle vite delle
persone che soffrono … Quindi, è una storia molto bella che vale la pena di essere
riletta e capita nella sua intensità e che dice poi anche il perché di questa grande
devozione popolare. Ricordatevi che Papa Francesco alla devozione popolare, alla religiosità
popolare – anche nel Documento di Aparecida, ma anche nella sua storia precedente
in Argentina – ha sempre dedicato una grandissima importanza”. Il Papa si sposta poi
nella grandissima Aula della Basilica per la celebrazione della Messa, che si svolge
dunque all’interno e non all’esterno perché questa tappa del viaggio – ha precisato
- è un atto di devozione personale del Papa. Alla fine, il Papa va su un balcone per
salutare anche le persone che siano rimaste eventualmente all’esterno.
“Il
Papa – ha continuato padre Lombardi - ha voluto dare a questa visita alla Madonna
di Aparecida anche il significato di preghiera per la Giornata mondiale della gioventù,
per i giovani che incontrerà, e anche per il suo pontificato. Quindi, una specie di
consacrazione, di offerta di sé alla Madonna ma domandando la sua protezione per la
Gmg e per il pontificato”. Poi, il Papa si sposta al Seminario “Bom Jesus”, che si
trova vicinissimo alla Basilica e lì era stato anche Benedetto XVI. Lì c’è il pranzo
con i vescovi della Regione di Aparecida; dopo un momento di sosta, riparte in elicottero
per ritornare a Rio. Padre Lombardi ha ribadito che la tappa ad Aperecida è un atto
di devozione personale e per questo tutti i vescovi della Giornata mondiale della
gioventù rimangono a Rio per tenere le loro catechesi che si svolgono in almeno 300
luoghi diversi nelle diverse lingue.
Il Papa torna a Rio nel pomeriggio in
elicottero e va direttamente presso l’ospedale São Francisco de Assis na Providência
de Deus, un ospedale del venerabile Ordine Terziario francescano, che cura in particolare
giovani, indigenti e persone dipendenti da droghe e alcol: “Questa visita – ha detto
padre Lombardi - ha un significato simbolico, non solo per quelli che sono presenti
in quell’ospedale, ma anche per le altre comunità, le altre istituzioni e tutte le
persone che operano in questo campo”. Il Papa si reca nella cappella e poi si sposta
nel cortile dove terrà il suo discorso.
Giovedì mattina, il Papa va al Palazzo
della Città, cioè alla sede del municipio della città di Rio de Janeiro. Arriva verso
le 9.45 e lì gli vengono consegnate le chiavi della città, in modo simbolico, e benedice
le bandiere olimpiche. Il Brasile in questi anni – ha ricordato padre Lombardi ha
organizzato e organizza grandi eventi: c’è stata la Confederation Cup nelle settimane
passate; c’è la Giornata mondiale della gioventù, ci sarà la Coppa del mondo di calcio
e ci saranno poi le Olimpiadi e per questo vengono benedette le bandiere dei giochi
olimpici e para-olimpici. Ci saranno presenti sportivi, atleti, in particolare giovani,
brasiliani, in rappresentanza del mondo dello sport. Quindi, c’è anche questo atto
di attenzione al mondo dello sport.
Dopo il Papa si trasferisce alla Comunità
di Varginha. “E’ una favela – ha detto padre Lombardi - di dimensioni relativamente
piccole, una delle molte che si trovano inserite nel tessuto della città di Rio e
delle città brasiliane”. E’ considerata una favela sicura, in quanto sono state compiute
operazioni per eliminare armi e droghe e consentire quindi una vita pacifica. Il Papa
si reca nella chiesa e benedice l’altare: c’è una preghiera specifica prevista per
la benedizione dell’altare e del nuovo ambone della chiesa di questa comunità. Poi
si sposta a piedi all’interno di Varginha. Durante l’itinerario – ha affermato padre
Lombardi – “è previsto che entri in una abitazione, incontri brevemente una famiglia.
Poi continua il suo itinerario fino al campo di calcio dove c’è l’incontro con la
comunità e il discorso del Papa e le offerte di doni da parte dei bambini e delle
persone della comunità al Papa”. “Non è il primo Papa che va a Rio in una favela –
ha ricordato il portavoce vaticano - Anche Giovanni Paolo II era stato alla favela
Vidigal, in uno dei suoi viaggi in Brasile. Quindi, è un atto che già Giovanni Paolo
II aveva compiuto”.
Nel pomeriggio di giovedì c’è la festa di accoglienza dei
giovani a Copacabana, quindi – ha sottolineato - il primo grande incontro del Papa
con i giovani della Giornata mondiale della gioventù. A Copacabana è stato allestito
un grande palco: c’è un lungo itinerario sull’auto scoperta in mezzo ai giovani che
sono distribuiti lungo la costa. Nella festa di accoglienza – ha specificato padre
Lombardi - ci sono degli interventi di giovani che rappresentano la vita quotidiana
di Rio. Poi, cinque giovani che rappresentano i cinque continenti salutano l’arrivo
di Papa Francesco. Quindi, c’è il saluto dell’arcivescovo, il saluto e il discorso
del Papa. Non si tratta di una Messa: si tratta di una festa di accoglienza con lettura
della Parola di Dio.
Venerdì mattina la giornata comincia con le confessioni.
Il Papa si reca in una località che si chiama “Quinta da Boa Vista”, dove sono stati
organizzati i luoghi per le confessioni. Sono cento confessionali che rimangono in
funzione durante tutti i giorni della Giornata mondiale della gioventù; sono fatti
in un modo particolare, ispirati alla sagoma del Corcovado, con in cima la croce di
Gesù. Il Papa è previsto che confessi cinque ragazzi che sono stati sorteggiati e
che possono esprimersi in portoghese, spagnolo o italiano. Benedetto XVI ha fatto
la stessa cosa a Madrid – ha sottolineato padre Lombardi - e quindi queste confessioni
non sono una prima assoluta, ma si pongono in continuità con quanto già avvenuto.
Dopo
le confessioni, il Papa si sposta all’arcivescovado e qui, verso le 11.30, ci sono
diversi piccoli eventi in sequenza. Il primo è l’incontro privato con cinque giovani
detenuti: il Papa – ha osservato padre Lombardi - ci tiene alla pastorale carceraria,
all’incontro con i giovani detenuti. Era già stato a Casal del Marmo il 28 marzo scorso.
Dopo questo incontro, il Papa e l’arcivescovo si recano nella cappella, salutano le
suore, le persone della residenza e poi vanno al balcone centrale del Palazzo arcivescovile
per la recita dell’Angelus Domini di fronte ai tanti fedeli che saranno presenti.
Poi, il Papa rientra nel Palazzo, saluta il Comitato organizzatore delle Giornate
mondiali e pranza con i giovani: questo – ha sottolineato padre Lombardi - è un altro
degli appuntamenti classici delle Giornate mondiali della gioventù. Ci sono 12 giovani,
metà ragazzi e metà ragazze; cinque coppie rappresentano i diversi continenti e una
il Brasile. E’ un pranzo privato, cioè ci saranno solo i giovani, l’arcivescovo
e il Santo Padre: un momento molto semplice, spontaneo, gioioso.
Il giorno
di sabato comincia con una grande Messa nella cattedrale di Rio de Janeiro, alle 9
del mattino, con i vescovi della Giornata mondiale della gioventù, i sacerdoti, i
seminaristi, i religiosi. La cattedrale è molto grande, quindi può ospitare alcune
migliaia di persone. Si pensa che i vescovi presenti saranno un migliaio e forse anche
più. Dopo questa Messa, il Papa passa rapidamente al Teatro municipale di Rio de Janeiro,
dove alle ore 11.15 c’è l’incontro con la classe dirigente del Brasile. Quindi, questo
– ha detto padre Lombardi - è un grande evento, particolare, nel quadro del viaggio,
che parla alla società brasiliana nel suo insieme e forse anche al Continente, in
quanto è presente il Corpo Diplomatico.
Dopodiché, il Papa incontra e pranza
con i cardinali e i vescovi del Brasile, presso l’arcivescovado di Rio de Janeiro:
qui – ha affermato padre Lombardi - desidera fare un discorso specifico anche per
i vescovi del Brasile.
Nella sera di sabato, si reca a Guaratiba, in un’area
che è stata battezzata “Campus Fidei”, per la Veglia di preghiera con i giovani. Si
tratta di un’area – ha osservato padre Lombardi - che può ospitare un paio di milioni
di persone. Sul grande palco si erge una croce di ferro alta 33 metri, a ricordare
gli anni dell’età di Cristo; poi ci sono altri due bracci che sono simbolo di due
mani in preghiera, dalle due parti dell’altare; sullo sfondo, una serie di 360 torri
che evocano l’organo delle chiese, quindi invitando alla preghiera e alla lode di
Dio. La Veglia di preghiera comincia – da programma – verso le sette e mezzo: è una
liturgia della Parola costituita anche da elementi scenografici e poi da un tempo
di adorazione. La scenografia – ha spiegato padre Lombardi – mostra dei giovani che
sono intenti a costruire una chiesa portando i vari elementi che poi verranno smontati
e portati verso diverse direzioni, con il senso di costruire la Chiesa e della missionarietà.
Il Papa tiene un discorso che intende rispondere alle domande e alle attese dei giovani
presenti. La seconda parte della Veglia è una processione con il Santissimo Sacramento
seguita dall’adorazione eucaristica: “quindi – ha specificato il portavoce vaticano
- ha l’impostazione di preghiera e di adorazione che conosciamo dai tempi di Colonia.
Se vi ricordate, la prima volta in cui la Veglia ha avuto l’elemento dell’adorazione
eucaristica come elemento essenziale è stata la Giornata mondiale della gioventù di
Colonia. Da allora, poi anche a Sydney e così via, e a Madrid c’è stata quell’adorazione
assolutamente indimenticabile dopo la tempesta, che nessuno di noi può dimenticare”.
Così, “l’adorazione è diventata un elemento molto importante delle Giornate”.
Il
Papa – ha proseguito il direttore della Sala Stampa – torna poi a dormire a Sumaré
mentre i giovani rimangono sul Campus Fidei e la mattina dopo di nuovo qui per celebrare
alle 10 la grande Messa conclusiva della Giornata mondiale. La signora presidente
ha detto che sarà presente. La Messa è quella per l’evangelizzazione dei popoli. A
questo proposito padre Lombardi ha ricordato il motto di questa Giornata mondiale
della gioventù, che è: “Ide e fazei discípulos entre todas as nações”, “Andate e fate
discepoli in tutte le nazioni del mondo”. Alla fine della Messa, c’è l’atto classico
dell’invio: il Papa dà una croce e un libro di preghiere ai giovani che, simbolicamente
e in rappresentanza degli altri – vengono a prendere da lui questi segni, e sono cinque
coppie, come sempre, per i cinque continenti. Poi il Papa annuncia il luogo della
prossima Giornata mondiale della gioventù.
Il Papa rientra a Sumaré per il
pranzo; alle 16.00 incontra il Comitato di coordinamento del Celam, il Consiglio episcopale
latinoamericano. Anche questo si tratta di un incontro voluto proprio dal Papa. Il
Comitato di coordinamento del Celam infatti doveva riunirsi – ha detto padre Lombardi
- e il Papa ha voluto incontrarlo all’inizio dei lavori: “Quindi sarà sicuramente
un discorso significativo per quanto riguarda le prospettive della Chiesa e la missione
della Chiesa nel Continente, per i rappresentanti di questo organismo che raccoglie
le 22 Conferenze episcopali del Continente”.
Dopo questo evento il Papa si
trasferisce a Rio Centro per incontrare i volontari della Gmg. Si tratta del ringraziamento
da parte del Santo Padre per i giovani che si sono impegnati e che hanno reso possibile,
con la loro gratuita collaborazione, questi eventi straordinari. Secondo le previsioni,
dovrebbero essercene 15 mila in rappresentanza di 60 mila. Il Papa da qui continua
direttamente verso l’aeroporto; alle ore 18.30 è previsto il congedo con i discorsi
della signora presidente e del Papa. Quindi si parte alle ore 19 del Brasile che è
la mezzanotte di Roma e si arriva a Roma prevedibilmente verso le 11.30 del lunedì.
Padre Lombardi ha quindi aggiunto che la signora presidente del Brasile ha
invitato i presidenti dei Paesi dell’America Latina che lo desiderassero a venire
a Rio in questa occasione. Il Santo Padre – ha poi concluso – prevedo parlerà parte
in portoghese e parte in spagnolo, “perché il Papa in spagnolo si sente a casa, evidentemente,
molte persone capiranno lo spagnolo, in America Latina, e quindi è possibile che se
vuole parlare spontaneamente o fare degli interventi, usi questa lingua, che conosce
meglio”.