2013-07-16 15:25:06

Sinai egiziano: dopo la deposizione di Morsi si moltiplicano gli attacchi anticristiani


Dopo la destituzione del presidente Morsi, peggiorano le condizioni di vita dei cristiani nel Sinai egiziano, dove sono attivi diversi gruppi di estremisti islamici – legati ai militanti di Hamas della vicina Gaza – che considerano i cristiani complici della caduta del presidente. Ben 100 famiglie sono già fuggite da el-Arish, mentre Rafah e Sheikh Zowayd sono già completamente svuotate di cristiani. AsiaNews riferisce anche dell’intensificarsi di minacce e atti di violenza anticristiana nell’area: il 6 luglio scorso è stato ucciso un sacerdote, padre Mina Abboud Haroan, mentre l’11 un commerciante copto è stato trovato decapitato. Anche il patriarca copto Tawadros è considerato dagli estremisti connivente con l’esercito per il rovesciamento di Morsi, tanto che tre giorni fa, in un’imponente manifestazione a Heliopolis, duemila giovani della Fratellanza musulmana hanno scritto “Abbasso Tawadros” sulle mura di una chiesa. Nei giorni scorsi, inoltre, il villaggio cristiano di Dabaaya è stato attaccato da uomini armati che hanno incendiato 23 case e ucciso 4 persone, mentre a Porto Said la chiesa di Mar Mina è stata crivellata di colpi. A Minya, infine, un gruppo di islamisti ha segnato con alcune croci abitazioni e negozi copti e si teme sia il preludio a un nuovo attacco di stampo terrorista. (R.B.)







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