Quasi sedici milioni di italiani in pensione. E dall'Ocse allarme lavoro per i giovani
Un italiano su quattro è pensionato. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell’Inps,
che mette in luce anche gli aspetti più duri della crisi: nel 2012, sono state oltre
un milione le ore di cassa integrazione. Intanto, l’Ocse torna a mettere in guardia
dal precariato per i giovani. Il servizio di Alessandro Guarasci:
Una schiera
di pensionati: 15,9 milioni i cittadini che hanno lasciato il lavoro oltre il 25%
del totale della popolazione. Ma spesso di tratta di pensioni al limite della fame.
Quasi la metà prende meno di 1.000 euro e circa un terzo tra i 500 e i 1.000 euro.
L'importo medio mensile delle prestazioni previdenziali Inps è di 881 euro. La riforma
Fornero sembra avere effetto, visto che calano del 25% le pensioni di anzianità e
salgono quelle di vecchiaia, del 9%, per i lavoratori privati. Un sistema in sicurezza,
dice il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Certo, per il futuro bisognerà fare
attenzione agli effetti del lavoro precario, visto che - come sostiene l’Ocse nel
suo outlook - il 53% dei giovani non ha un lavoro stabile. L’economista Giovanni
Marseguerra:
R. - Noi non possiamo pensare allo sviluppo, se non siamo
capaci di portarci dietro i giovani. In questa stagione, stiamo rischiando di perdere
una generazione, perché tassi di disoccupazione così elevati non sono accettabili.
D. - Professore, aver rinviato l’uscita dal lavoro di tante persone con la
Riforma Fornero può aver creato dei problemi sotto questo punto di vista?
R.
- Quello dell’invecchiamento della popolazione, e quindi della gestione di persone
che possono ancora offrire un contributo efficace al mondo del lavoro, ma che nello
stesso tempo rischiano di bloccare l’entrata nel lavoro dei giovani, è un problema
grande oggi. Va affrontato, ricorrendo a forti dosi di solidarietà intergenerazionale.