Papua Nuova Guinea. "No" della Chiesa locale al divieto delle fedi non cristiane
“Assurda a scioccante”: così la Chiesa locale, attraverso una nota inviata all'agenzia
Fides dal direttore dell’Ufficio comunicazioni dei vescovi di Papua Nuova Guinea e
Isole Salomone, padre Giorgio Licini, definisce l’approvazione, da parte delle due
Camere del parlamento, di una mozione che vieta nel Paese il culto delle fedi non
cristiane. Il provvedimento, proposto dal governatore della provincia di Hela, Anderson
Agiru, per la Chiesa locale, che ha sempre difeso il supremo valore della libertà
religiosa – fondamento di tutte le altre libertà – “contraddice decenni di conquiste
e progresso nel campo dei diritti umani e delle libertà civili”. Il divieto, inoltre,
s’infrange sulla Dichiarazione dell’Onu per i diritti umani del 1948 e discrimina
i cittadini in base alla fede personale, cosa inaccettabile. “Il cristianesimo potrebbe
definirsi una sorta d’identità culturale per la moderna Papua Nuova Guinea e le sue
850 tribù – aggiungono i vescovi – ma non bisogna mai dimenticare che la vera fede
va al di là di semplici disposizioni costituzionali”. Dopo l’approvazione in parlamento,
infatti, il ministro per lo Sviluppo della comunità e la Commissione per la revisione
costituzionale istituiranno un gruppo bipartisan incaricato di redigere il
testo del referendum. (R.B.)