India. Orissa, suora vittima di stupro di gruppo. I vescovi: governo agisca
Sconcerto e dolore sono i sentimenti espressi dai vescovi dell'Orissa dopo la violenza
ai danni di una suora, di cui si è avuta notizia solo questo martedì, e l'uccisione
di un pastore protestante, che segnano una nuova escalation di violenza anticristiana
nello Stato indiano. "Come Chiesa stiamo insistendo con il governo perché garantisca
la sicurezza e la protezione dei cittadini di fede cristiana", ha detto a Fides mons.
Thomas Thiruthalil, vescovo di Balasore e presidente della Conferenza episcopale dell'Orissa,
che ribadisce l'impegno della Chiesa nella costruzione della pace e dell'armonia nel
Paese. Sulla violenza a una religiosa, si sa che si tratta di una suora di 28 anni
che è stata rapita e stuprata da un gruppo di uomini per una settimana nell'area di
Bamunigam, nel distretto di Kandhamal (Orissa). L'aggressione si è consumata dal 5
all'11 luglio scorsi, ma la notizia è stata data solo ieri. All'agenzia AsiaNews mons.
John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, condanna la vicenda: "I colpevoli
devono essere assicurati alla giustizia senza indugi e la legge deve fare il suo corso.
Quanto accaduto è una vergogna". La suora, originaria del distretto di Kandhamal,
vive a Chennai (Tamil Nadu), dove sta finendo gli studi del college. Secondo la sua
testimonianza alla polizia, circa due settimane fa ha ricevuto una telefonata da una
donna, che le ha riferito che sua madre era molto malata. Il 5 luglio la religiosa
ha preso un treno per Bamunigam, dove ad attenderla per accompagnarla a casa c'erano
due cugini e alcuni amici. Invece di portarla al villaggio di Minapanka, gli uomini
l'hanno condotta in un luogo non ancora identificato. Qui la suora ha subito ripetuti
stupri di gruppo per una settimana. L'11 luglio gli aggressori hanno lasciato la religiosa
alla stazione ferroviaria di Berhampur, minacciandola di non riferire a nessuno quanto
accaduto. La vittima è però riuscita a scappare e ha raggiunto il suo villaggio, dove
il 13 luglio ha sporto denuncia. Al momento la polizia ha arrestato Jotindra Sobhasundar
- un cugino - e Tukuna Sobhasundear, un amico. Gli altri aggressori hanno fatto perdere
le loro tracce. Alla suora è stata fornita assistenza medica e oggi la sua Superiora
andrà a trovarla. Secondo il fratello della religiosa, all'origine della violenza
potrebbero esserci "motivi familiari". Lo scorso anno uno zio è stato ucciso da guerriglieri
maoisti, ma i figli (i cugini) accusano i familiari della suora di essere coinvolti
nell'omicidio. (R.P.)