Il Papa a Lampedusa ci ha ricordato che il cristianesimo viene dal mare
Rosanna Virgili, biblista, docente di esegesi biblica presso l’Istituto teologico
marchigiano Il viaggio
del Papa a Lampedusa ci ha ricordato che il cristianesimo viene dal Sud. Paolo raggiunge
Roma via mare e nel viaggio naufraga nei pressi di Malta, non lontano dall'isola siciliana.
Ho rivisto nei lampedusani che salutavano il vescovo di Roma Francesco gli abitanti
di Malta che - nel Libro degli Atti - accolgono con "rara umanità" Paolo e con lui
il Vangelo. Mi è sembrato per questo l'itinerario più opportuno per il
Papa, all'inizio di una lunga serie di viaggi. Il cristianesimo è una fede 'navigata'
che va verso i più poveri. Dunque, quello di Papa Francesco, per noi cristiani che
abbiamo memoria biblica, è stato qualcosa di più di un viaggio di compassione, è stato
un viaggio nell'anima della nostra fede. Il cristianesimo viene dal mare, i missionari
sono detti i 'rematori' del Vangelo. Credo che i migranti, che arrivano sulle coste
italiane sui barconi di fortuna, ci parlino proprio di questo: del fatto che il Vangelo
viene dal mondo dei poveri, dal Sud. Del Papa mi colpisce soprattutto la
corrispondenza assoluta con il cuore dei cristiani. Francesco parla senza orpelli,
evita il linguaggio della teologia che potrebbe essere escludente. Mi permetterei
di dire che il suo è un linguaggio libero, popolare, come quello delle parabole utilizzato
da Gesù. Nel suo parlare c'è una particolare limpidezza e autenticità, ed è quello
che credo sia più importante per chi l'ascolta. Il cristiano è infatti giudicato
per l'autenticità delle sue parole, per il fatto che queste escludano ogni doppiezza.
E mi sembra davvero che questa parola nuda, bella e vera che Papa Francesco ci sta
consegnando, ci renda più felici e ci carichi di speranza. Ci renda più sensibili
e ci possa guarire da quella "indifferenza globalizzata" di cui lui parlava proprio
a Lampedusa. (A cura di Fabio Colagrande)