Egitto: giura il nuovo governo ma per i Fratelli Musulmani è illegittimo. Ancora scontri
al Cairo
Egitto: ha giurato alla presenza del presidente Mansour il nuovo governo ad interim.
Nella squadra 35 ministri tra cui 5 donne. “Nessun settore della società è stato escluso”
ha detto il premier Beblawi, ma i Fratelli Musulmani hanno già dichiarato di non riconoscere
l’esecutivo, perché illegittimo. Intanto è salito a 7 morti e 261 feriti il bilancio
degli scontri notturni al Cairo. 400 le persone finite in manette. Cecilia Seppia
La
squadra di governo è dunque al completo come aveva promesso il premier Beblawi: 35
i ministri che hanno giurato, tre i vicepremier tra i quali il titolare della Difesa
e Capo delle Forze Armate Abdel Fattah el Sissi. A guidare il dicastero degli Esteri,
sarà l’ex ambasciatore egiziano negli Usa, Nabil Fahmi, mentre l'economista Shmed
Galal, ex ispettore della Banca Mondiale, sarà al timone delle Finanze. Agli Interni
resta Mohamed Ibrahim, contestato da molti attivisti che ne hanno spesso chiesto
la sostituzione. Grande novità il numero delle donne nell’esecutivo, mai visto prima:
5 tra cui una di fede copta. Lapidario il giudizio della Fratellanza che parla di
governo illegittimo e assicura che non riconoscerà la sua autorità. Intanto Al Cairo
è andata in scena l’ennesima notte di sangue con un bilancio drammatico di morti e
feriti. Il caos è esploso quando centinaia di giovani con il volto coperto, hanno
occupato il centralissimo ponte 6 Ottobre, sul Nilo, chiedendo la liberazione di Morsi
e ingaggiando scontri con i sostenitori delle forze laiche. La polizia in tenuta antisommossa
ha fatto uso massiccio di gas lacrimogeni, proiettili di gomma mentre gli elicotteri
pattugliavano la zona. Tafferugli si sono registrati anche nei pressi del Museo Egizio
e davanti l’Università: oltre 400 le persone finite in manette. Aumenta poi la tensione
tra Egitto e Turchia con Ankara che chiede il “rilascio immediato” di Morsi, considerato
dal l’unico legittimo rappresentante del popolo, dal canto loro le autorità egiziane
parlano di ingerenza intollerabile.