2013-07-16 19:24:53

Egitto: giura il nuovo governo ma per i Fratelli Musulmani è illegittimo. Ancora scontri al Cairo


Egitto: ha giurato alla presenza del presidente Mansour il nuovo governo ad interim. Nella squadra 35 ministri tra cui 5 donne. “Nessun settore della società è stato escluso” ha detto il premier Beblawi, ma i Fratelli Musulmani hanno già dichiarato di non riconoscere l’esecutivo, perché illegittimo. Intanto è salito a 7 morti e 261 feriti il bilancio degli scontri notturni al Cairo. 400 le persone finite in manette. Cecilia Seppia RealAudioMP3

La squadra di governo è dunque al completo come aveva promesso il premier Beblawi: 35 i ministri che hanno giurato, tre i vicepremier tra i quali il titolare della Difesa e Capo delle Forze Armate Abdel Fattah el Sissi. A guidare il dicastero degli Esteri, sarà l’ex ambasciatore egiziano negli Usa, Nabil Fahmi, mentre l'economista Shmed Galal, ex ispettore della Banca Mondiale, sarà al timone delle Finanze. Agli Interni resta Mohamed Ibrahim, contestato da molti attivisti che ne hanno spesso chiesto la sostituzione. Grande novità il numero delle donne nell’esecutivo, mai visto prima: 5 tra cui una di fede copta. Lapidario il giudizio della Fratellanza che parla di governo illegittimo e assicura che non riconoscerà la sua autorità. Intanto Al Cairo è andata in scena l’ennesima notte di sangue con un bilancio drammatico di morti e feriti. Il caos è esploso quando centinaia di giovani con il volto coperto, hanno occupato il centralissimo ponte 6 Ottobre, sul Nilo, chiedendo la liberazione di Morsi e ingaggiando scontri con i sostenitori delle forze laiche. La polizia in tenuta antisommossa ha fatto uso massiccio di gas lacrimogeni, proiettili di gomma mentre gli elicotteri pattugliavano la zona. Tafferugli si sono registrati anche nei pressi del Museo Egizio e davanti l’Università: oltre 400 le persone finite in manette. Aumenta poi la tensione tra Egitto e Turchia con Ankara che chiede il “rilascio immediato” di Morsi, considerato dal l’unico legittimo rappresentante del popolo, dal canto loro le autorità egiziane parlano di ingerenza intollerabile.








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